Achille Giovanni Cagna - Alpinisti ciabattoni - Calomelano
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iproduceva in una grandiosità cosmica, i fantasiosi carri trionfali<br />
di Guido Reni. Tutto intorno, sorrisi di luce, di trasparenze, e<br />
pennellate di carminio; e giù nelle valli si accumulavano, si<br />
condensavano e salivano insidiose le brume grigie della sera.<br />
- È tempo d'incamminarsi - disse il professore alzandosi; - addio,<br />
Janna!<br />
Martina, questa volta di sua spontaneità, suggerì al marito di dare<br />
qualche cosa alla vecchia, cosa che Gaudenzio era già sulla strada<br />
di fare, con vero piacere.<br />
La vecchia salutò commossa, e stette a guardare dalla spianata la<br />
comitiva che scendeva giù per il declivio.<br />
Toni, per far meglio gli onori di casa, si spinse innanzi a far da<br />
battistrada, abbaiando e giocherellando con Carlino suo grande<br />
amico.<br />
Per buon tratto tenne la scorta, poi incominciò a rallentare, e<br />
finalmente rimase indietro a malincuore, pensando forse di essersi<br />
troppo dilungato.<br />
Stette là piantato in mezzo al sentiero, guardando il suo amico che<br />
era già molto lontano.<br />
Quando si trattò di scantonare, Carlino si rivolse salutando<br />
fanciullescamente la povera bestia che lo teneva d'occhio.<br />
- Ciao Toni... a rivederci!<br />
Toni scodinzolò ancora una volta, e quando la strada fu deserta,<br />
lentamente, quasi malinconico, si avviò verso la sua casupola,<br />
prendendo la scorciatoia su per l'erta.