Achille Giovanni Cagna - Alpinisti ciabattoni - Calomelano
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disperatamente: - Dio vi castigherà!... e adesso quel grido<br />
rintronava nella testa di Gaudenzio, come campana da morto.<br />
Chi lo sa? non era forse stato lui Gaudenzio la causa di quella<br />
disgrazia? Se egli si rassegnava, se avesse ceduto alle preghiere di<br />
lei e di Leopoldo, il matrimonio si faceva subito, e quella poveretta<br />
avrebbe partorito senza rimorso e senza terrori, e forse sarebbe<br />
viva ancora, e porterebbe in trionfo come tutte le madri il suo<br />
povero bambino. Invece ella era sotterra da tre anni, e quel misero<br />
piccino stava come un peso sulla coscienza di tutti!<br />
Ed ecco, in mezzo ad un turbinio di visioni tetre, gli appariva<br />
come un sorriso quel roseo orfanello, che aveva veduto tante volte<br />
in braccio alle comari del paese.<br />
Oh quanto al somigliare, come dicevano tutti, al suo figliolo<br />
Leopoldo, era un fatto innegabile, e quando per caso se lo vedeva<br />
passare vispo, giocondo, davanti alla sua drogheria, Sor Gaudenzio<br />
si sentiva tirato sulla porta, e gli lasciava di occhi dietro.<br />
Santo Dio, infine per la vecchiaia è una gran consolazione quella<br />
di esser nonno, e rivivere nelle carezze di un bamboccino che<br />
viene dal nostro sangue.<br />
E se in quei momento così triste, in quella camera squallida, gli<br />
avessero buttato fra le braccia quell'angioletto roseo, sorridente;<br />
egli povero vecchio non avrebbe più sentito lo sgomento della<br />
solitudine; se quelle manine gli avessero chiuso le ciglia, se quella<br />
vocina gli avesse susurrato sulle labbra: - Dormi, nonno... oh egli<br />
avrebbe riposato tanto volontieri.!