Achille Giovanni Cagna - Alpinisti ciabattoni - Calomelano
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aldanza chiassosa di tripudio!<br />
Il professore Fernando Amadeo passeggiava da un pezzo fra la<br />
gente cercando con l'occhio i coniugi Gibella, ma dovette aspettare<br />
del tempo.<br />
Erano le sei quando Gaudenzio e Martina scantonarono in piazza.<br />
Non avevano veduto il magnifico tramonto, ma avevano dormito<br />
benissimo tutto di un fiato, fino a quell'ora.<br />
- Peccato - disse il professore salutandoli - se arrivavano mezz'ora<br />
prima, c'era un superbo spettacolo di sole.<br />
- Fa l'istesso - rispose Gaudenzio - el sol, l'è semper quel de jeri.<br />
- Per il pranzo è un po' presto; facciamo una passeggiata verso le<br />
ville?<br />
- E così, vegnerà l'appetito - rispose Martina.<br />
Decisamente quel professore era una perla.<br />
S'incamminarono. Cominciava ad imbrunire.<br />
Il sole erasi squagliato in una chiarità gialla, e la riviera impiattiva<br />
in una scialba ed uniforme tinteggiatura di smeriglio.<br />
Martina con la sua schiena ossuta lucente di seta, imprigionata nel<br />
busto che ponzava in ogni verso la rigida steccatura, la spolverina<br />
sul braccio, l'ombrellino, il ventaglio e l'inevitabile panier,<br />
occhieggiava sbadata qua e là, senza por mente ai discorsi di<br />
Gaudenzio col professore.<br />
Il droghiere intanto, un passo dietro l'altro, si metteva in intimità<br />
col suo nuovo amico, e già era dietro a raccontargli i suoi interessi<br />
di famiglia, e le sue abitudini laggiù nel suo paese.