Achille Giovanni Cagna - Alpinisti ciabattoni - Calomelano
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Papà Segezzi e la sua signora sapevano ogni cosa, la Zina era<br />
padrona di tutti, ed a contrariarla non ci pensavano nemmeno per<br />
sogno.<br />
Infine le cose fra i ragazzi andarono a segno, che la migliore di<br />
tutte era quella di sposarli una buona volta, e farla finita con<br />
quell'andirivieni settimanale che aggravava sempre più la<br />
situazione.<br />
Vero è che casa Segezzi avrebbe potuto aspirare un pò più alto<br />
nella scelta di genero; ma, Dio buono! non avevano al mondo che<br />
quell'unica figliola, denari ne portava lei a bizzeffe, e se il<br />
professore Enrico non aveva nè poderi nè rendite, tanto meglio.<br />
Tutti i forestieri della locanda, manco a dirlo, erano a giorno di<br />
ogni cosa; i Segezzi non discorrevano d'altro; bastava un buon<br />
giorno detto passando, perchè essi sganciassero subito la persona,<br />
riferendogli le notizie fresche dei loro sposini viaggianti.<br />
Il signor Strepponi, che da un mese era lì d'alloggio con la sua<br />
signora, si pigliava ogni giorno quelle zuppe confidenziali, e ne<br />
aveva le tasche così piene, che per non sentirne più altro, dovette<br />
cambiar l'ora del pranzo.<br />
Il signor Strepponi dal canto suo si era sfogato una volta coi<br />
Segezzi narrandogli le sue peripezie coniugali che erano molte, le<br />
bizze, le intolleranze, i nervosismi insopportabili della sua signora;<br />
ma quei coniugi gemebondi non sapevano pensare che<br />
all'imminente arrivo della loro figliola, ed il signor Strepponi che si<br />
aspettava di imbattersi in qualcuno che comprendesse le sue