Achille Giovanni Cagna - Alpinisti ciabattoni - Calomelano
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elemosine.<br />
Ed ora, amici miei, facciamo un salto da Carlo Magno fino<br />
all'anno 900!<br />
Ma Gaudenzio dormicchiava; quel secolo saltato gli basì via come<br />
un moscherino, e per incoraggiare l'oratore, si limitò a sfogare la<br />
crepaggine con uno sbadiglio che gli tenne per due minuti la bocca<br />
spalancata come voragine.<br />
- Veniamo, attaccò l'imperterrito professore, a Garibaldo Vescovo<br />
di Novara, ed ai suoi Statuti. Gli statuti del Vescovo Garibaldo<br />
hanno un'importanza storica per le preziose rivelazioni che ci<br />
fanno sopra i costumi poco morigerati del clero della riviera. Per<br />
esempio, fra i molti disposti del Vescovo Garibaldo troviamo<br />
questo; che non è consentito agli abati di tenere un monaco nella<br />
cella; cioè, come dice il testo: abbas et monachi in communi<br />
dormitorio jaceant........<br />
E così per un'altra mezz'ora il professore scatenò tutta la sua<br />
erudizione, spolveratura di archivii e di biblioteche, e sempre<br />
innanzi a berlingare di Berengario, di Ottone, di Carlo Quinto, del<br />
famigerato Capitano Cesare Maggio, e dell'eroismo di Maria<br />
Canavese.<br />
Tanto fa, Gaudenzio ormai si pigliava le battiture a corpo morto;<br />
gli pareva di essere balestrato le mille miglia lontano da quel tavolo<br />
di tortura; nel cervello annebbiato gli baluginavano come care,<br />
soavi ricordanze il suo bel lettone di Sanazzaro, la berretta da<br />
notte, il cavastivali; e quando aveva un barlume di coscienza del