la mia vita segreta - il portale di "rodoni.ch"
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PARTE TERZA 209<br />
Perché gli idraulici non instal<strong>la</strong>no, negli sciacquoni dei<br />
wc, piccole bombe che scoppino proprio mentre <strong>il</strong>lustri uomini<br />
politici tirano <strong>la</strong> catena?<br />
Perché le vasche da bagno hanno sempre, più o meno, <strong>la</strong><br />
stessa forma?<br />
Perché non s'inventano dei taxi con un congegno, <strong>di</strong>sposto<br />
intorno agli sportelli che simuli <strong>la</strong> pioggia, in modo che <strong>il</strong><br />
passeggero debba, per entrarci, indossare l'impermeab<strong>il</strong>e anche<br />
nelle giornate <strong>di</strong> bel tempo? (Non tutti i taxi dovrebbero<br />
esser provvisti <strong>di</strong> sim<strong>il</strong>e raffinatezza, ma solo i più lussuosi.)<br />
Perché, quando chiedo un'aragosta all'americana in un ristorante,<br />
non mi portano mai un telefono al<strong>la</strong> griglia? E perché<br />
lo champagne viene sempre servito ghiacciato, mentre i<br />
telefoni, sempre tiepi<strong>di</strong> e sgradevolmente appiccicosi, non<br />
sono mai offerti in un bel secchiello, appannato e ve<strong>la</strong>to <strong>di</strong><br />
ghiaccio?<br />
Telefono frappé, telefono al<strong>la</strong> menta, telefono afro<strong>di</strong>siaco,<br />
telefono all'aragosta, telefono drappeggiato nel visone, per i<br />
boudoir delle sirene dalle unghie fasciate d'ermellino, telefono<br />
al<strong>la</strong> Edgar Al<strong>la</strong>n Poe, con un topo morto nascosto dentro,<br />
telefono al<strong>la</strong> Bòcklin, instal<strong>la</strong>to in un cipresso (con una picco<strong>la</strong><br />
allegoria del<strong>la</strong> morte, in argento sbalzato, sul<strong>la</strong> parte posteriore),<br />
telefono al guinzaglio, ma capacissimo <strong>di</strong> passeggiare<br />
da solo, telefono applicato alle spalle <strong>di</strong> una tortorel<strong>la</strong><br />
in buona salute... telefoni... telefoni... telefoni...<br />
Mi pareva incre<strong>di</strong>b<strong>il</strong>e che un cassiere non avesse mai desiderato<br />
inghiottire un assegno; non meno incre<strong>di</strong>b<strong>il</strong>e che un<br />
pittore non avesse mai <strong>di</strong>pinto un «orologio molle».<br />
Naturalmente incassai con estrema fac<strong>il</strong>ità l'assegno del<br />
visconte <strong>di</strong> Noa<strong>il</strong>les, e quel<strong>la</strong> sera ci godemmo un pasto interminab<strong>il</strong>e,<br />
con champagne e conversazioni tutte imperniate<br />
sul<strong>la</strong> nostra casa <strong>di</strong> Port Lligat. Io mangiai due dozzine <strong>di</strong> uccelletti.