la mia vita segreta - il portale di "rodoni.ch"
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CAPITOLO PRIMO<br />
ADOLESCENZA<br />
CAVALLETTE<br />
ESPULSIONE DALLA SCUOLA<br />
FINE DELLA GUERRA EUROPEA<br />
L'adolescenza inizia con <strong>la</strong><br />
nascita dei peli superflui. Nel<br />
mio caso questo fenomeno si<br />
produsse fulmineamente, durante<br />
una mattina estiva, nel<strong>la</strong><br />
baia <strong>di</strong> Rosas. Avevo nuotato, nudo con altri bambini, e ora<br />
mi asciugavo al sole. Improvvisamente, scrutando <strong>il</strong> mio corpo<br />
con <strong>la</strong> compiacenza narcisista che mi era solita, vi<strong>di</strong> alcuni<br />
peli ve<strong>la</strong>rmi <strong>la</strong> pelle bianca e delicata del pube. Sebbene<br />
ancora sott<strong>il</strong>i e ra<strong>di</strong>, erano già lunghissimi: come potevo non<br />
aver notato un così profondo mutamento sul mio adorato<br />
corpo, sul mio corpo così spesso contemp<strong>la</strong>to e scrutato da<br />
farmi ritenere che non potesse ce<strong>la</strong>rmi alcun segreto?<br />
La <strong>mia</strong> adolescenza fu caratterizzata dal moltiplicarsi dei<br />
miti, delle manie, delle deficienze, dei doni, delle manifestazioni<br />
<strong>di</strong> genio e <strong>di</strong> violenza del<strong>la</strong> <strong>mia</strong> prima infanzia. Non desideravo<br />
assolutamente correggermi, né trasformarmi; al contrario,<br />
ero <strong>di</strong> giorno in giorno maggiormente posseduto dal<strong>la</strong><br />
volontà <strong>di</strong> imporre e <strong>di</strong> esaltare in ogni modo <strong>la</strong> <strong>mia</strong> concezione<br />
<strong>di</strong> <strong>vita</strong>.<br />
Anziché limitarmi a godere l'acqua stagnante del mio narcisismo<br />
precoce, <strong>la</strong> canalizzavo: e <strong>la</strong> crescente, violentissima<br />
affermazione del<strong>la</strong> <strong>mia</strong> personalità si sublimò ben presto in<br />
nuovi sv<strong>il</strong>uppi <strong>di</strong> azioni che, considerando le tendenze eterogenee<br />
e ben caratterizzate del mio cervello, potevano soltanto<br />
essere antisociali e anarchiche.<br />
Il bimbo-re <strong>di</strong>venne un anarchico. Sistematicamente, ostinatamente,<br />
mi opponevo a tutto.<br />
Da piccolo facevo sempre « <strong>di</strong>versamente dagli altri », ma<br />
senza esserne cosciente. Ora, dopo aver finalmente compreso<br />
<strong>il</strong> <strong>la</strong>to eccezionale e fenomenale del mio modo <strong>di</strong> agire,<br />
«lo facevo apposta». Bastava che qualcuno <strong>di</strong>cesse «nero»<br />
perché io ribattessi «bianco». Bastava che qualcuno si inchinasse<br />
rispettosamente per farmi sputare. Il mio incessante,<br />
feroce impegno a sentirmi « <strong>di</strong>verso » mi strappava <strong>la</strong>crime<br />
<strong>di</strong> rabbia se, per una qualsiasi coincidenza, mi vedevo