Sangue dal cielo - Sardegna Cultura
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ladies e di Porto dei romanzi di Agatha Christie, la costruzione<br />
di un personaggio che faccia da intermediario tra<br />
l’autore e il pubblico, l’investigatore che per Camilleri è un<br />
funzionario pubblico e per Fois un avvocato. Entrambi utilizzano<br />
uno speciale investigatore culturalizzato: nel caso di<br />
Camilleri, il commissario Montalbano è capace di risolvere<br />
il delitto mediante una lettura fortunata; in quello di Fois,<br />
l’avvocato Bustianu è anche un poeta. La differenza tra il<br />
mondo del siciliano e quello del sardo sta nel fatto che Fois<br />
recupera un personaggio realmente esistito, Sebastiano Satta,<br />
Bustianu, nato a Nuoro nel 1867 e morto nel 1914. Fois<br />
si costringe così a ricostruire l’immaginario di un territorio<br />
sardo a cavallo di due secoli e a supporre l’atteggiamento<br />
personale di un personaggio esistito prima della sua esistenza<br />
letteraria. Un’altra coincidenza tra Camilleri e Fois<br />
sta nel particolare uso fatto da entrambi del dialetto, uso<br />
che Camilleri esplicita con maggior insistenza di Fois e che<br />
«...consiste in una sapiente, calcolatissima commistione tra<br />
lingua e dialetto». La forma dialettale ratifica la verosimiglianza<br />
dell’ubicazione, come i riferimenti storici ratificano<br />
la verosimiglianza di un’epoca.<br />
Finite le coincidenze, che a loro volta diventano differenze,<br />
Fois porta il genere del romanzo poliziesco al limite<br />
dell’indagine intimistica, in cui il processo interiore dell’avvocato<br />
che cerca di disvelare la verità mediante la difesa del<br />
presunto colpevole, riceve l’aiuto delle sue conoscenze del<br />
contesto e delle sue genti, dei paradigmi dei vivi e del mandato<br />
e delle osservazioni degli avi ricevuti in sogno. Importantissimo<br />
anche il ruolo della natura, in questo caso della<br />
meteorologia, perché <strong>Sangue</strong> <strong>dal</strong> <strong>cielo</strong> è un romanzo intriso<br />
di pioggia, fin quando l’epilogo schiarisce l’orizzonte e il<br />
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colore azzurro del <strong>cielo</strong> chiude il chiaroscuro di un’indagine<br />
che ha danneggiato soprattutto la pace dello stesso personaggio.<br />
Perché Bustianu è un personaggio difficile ed esigente.<br />
Non si accontenta, come Montalbano o Pepe Carvalho, di<br />
essere strumentalizzato <strong>dal</strong>la strategia creatrice dello scrittore.<br />
I suoi sentimenti fanno parte della trama, la sua identità<br />
come personaggio davvero esistente obbliga Marcello<br />
Fois a rispettare una sua idiosincrasia che prende partito<br />
davanti alle persone e alle cose, muovendo <strong>dal</strong>la memoria o<br />
verso il desiderio. Al secondo romanzo, la riconferma di<br />
questo sorprendente investigatore, sommerso nel rapporto<br />
tra Natura e Delitto, è anche la conferma di un singolare<br />
scrittore e l’apertura di un nuovo universo di finzione che<br />
guadagnerà sempre più lettori di incondizionata fedeltà e<br />
forse affaticherà un poco un autore tanto dotato e ambizioso<br />
che talvolta vorrà sfuggire alla dittatura della sua stessa<br />
creatura. Una tensione che arricchisce, in quanto Fois è<br />
uno scrittore capace di risolvere ogni genere di sfida, dopo<br />
aver risolto in modo così formidabile quella di rinchiudersi<br />
a Nuoro, all’inizio del secolo, spartendo la paternità dell’opera<br />
con un personaggio presente nel foro e all’anagrafe.<br />
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(Traduzione di Hado Lyria)