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Sangue dal cielo - Sardegna Cultura

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– Ma quando vi hanno chiesto cosa c’era voi dovevate<br />

dirlo, benedetta donna!<br />

– A me mi hanno chiesto del mangiare, a me di coltelli<br />

non mi ha chiesto niente nessuno! Che cosa ne so<br />

io di queste cose?<br />

– Vabbé, comunque la prossima volta se volete portare<br />

qualcosa da mangiare a vostro figlio, vi conviene<br />

evitare di fare malinnidades, che tanto avete visto che<br />

controllano.<br />

– Controllano, controllano, a chi gli pare a loro controllano…<br />

– Eh, voi ringraziate soltanto che hanno creduto alla<br />

buona fede e per questa volta ve la cavate con un’ammenda,<br />

ma la prossima volta non ci sono scuse e non<br />

venite da me a lamentarvi.<br />

La donna prese tempo ad allisciarsi la franda, poi mi<br />

guardò dritto negli occhi. – Una… itte? – chiese sospettosa.<br />

– Un’ammenda, – ripetei con uno sbuffo. – Una contravvenzione,<br />

una multa… Dinare tzia mé! – mi arresi.<br />

– Cinque lire di ammenda!<br />

– Chimbe francos… – bisbigliò lei a se stessa.<br />

– Proprio così e ve la cavate con poco, che meno male<br />

che il maresciallo Poli è una persona comprensiva…<br />

– Mì che noi la Zustissia non sapevamo nemmeno cos’era,<br />

s’abbocà! Cosa vi state credendo: che eravamo<br />

tutti i giorni in carcere o in tribunale o appresso agli avvocati?<br />

Se Filippo è finito alla Rotonda è solo perché<br />

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c’è stato errore di persona, che giovane più onesto di<br />

lui non ce n’è, e non lo dico per cosa: che non mi è nemmeno<br />

figlio. Chiedete a chiunque se ha mai avuto da ridire<br />

su Filippo Tanchis, chiedete!<br />

– Tzia mé è per questo che ve la cavate con poco, che<br />

se c’era il sospetto di qualcosa di brutto voi e vostro…<br />

– Nepode, s’abbocà! Figlio della sorella buonanima…<br />

Poveritta, aitte in sa bida?<br />

– Eh, baciatevi l’Immagine, ché, se c’era il sospetto<br />

di un tentativo di farlo evadere per davvero, stanotte<br />

dormivate sotto lo stesso tetto, voi e vostro nipote! Pagate<br />

e andate tranquilla che se vostro nipote non ha<br />

fatto niente in quattro e quattr’otto è fuori <strong>dal</strong> carcere.<br />

– E ora che cosa devo fare? – domandò la donna senza<br />

alzarsi.<br />

– Dovete andare a casa e lasciar fare a chi è preposto…<br />

– Allora stiamo freschi, s’abbocà: qui non c’è prevosto,<br />

né canonico…<br />

– Preposto, tzia mea, “pre-po-sto”! Chi ha parlato di<br />

preti: la Forza Pubblica, il giudice… cumpresu?<br />

– Eh, stiamo freschi due volte allora… Per noi “prepo-sti”<br />

non ce ne sono, che siamo povera gente…<br />

Quando si è ammalato il marito di mia sorella, che dopo<br />

che è morto non è durata più di tre mesi, chin sas<br />

animas… Eh, quando si è ammalato il padre di Filippo,<br />

dice che dovevamo lasciar fare ai dottori… E abbiamo<br />

lasciato fare: salassi e corfu ’e balla, che di più<br />

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