Sangue dal cielo - Sardegna Cultura
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È una pace di piante satolle e uccelli intenti ad asciugarsi<br />
le penne e talpe impegnate a ricostruire cunicoli<br />
asciutti.<br />
È una pace orizzontale che l’azzurro all’orizzonte<br />
sembra una traccia di gessetto nel nulla. E anche le nuvole<br />
hanno cambiato paesaggio. I colori sono colori e le<br />
foglie fanno l’appello sui rami, si chiamano per nome e<br />
si rispondono: presente, come soldatini di primo pelo<br />
che non sanno da cosa sono scampati, ma sanno di essere<br />
scampati.<br />
Pace. Per chi resta e per chi se n’è andato. Che vivere<br />
non è altro che tentare di fermarsi, che prepararsi con<br />
furia alla stasi.<br />
Allora mi alzo in piedi, offro il sacrificio della mia pena<br />
a quel silenzio.<br />
Offro il mio silenzio all’ipotesi di un amore. Clorinda<br />
è il mio segreto. Per lei il mio silenzio. Clorinda che<br />
crede il suo nipote ucciso e questo la fa dormire. E forse<br />
le fa sognare me.<br />
Tornando a casa passerò sotto alle sue finestre. In silenzio.<br />
Nùoro, luglio 1989 - Bologna, gennaio 1999.<br />
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