Sangue dal cielo - Sardegna Cultura
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Misi il cappellaccio di feltro e presi il paracqua. E via<br />
a camminare sui flutti, come un torronaio sul Lago di<br />
Tiberiade.<br />
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Ore 8,10<br />
Non mi tolsi nemmeno il pastrano. Arrivato in tribunale<br />
presi il primo cancelliere a disposizione e lo mandai<br />
allo studio di Puligheddu e se non fosse stato ancora<br />
in studio, a casa sua: cosa della massima urgenza.<br />
Dovetti ripetere il messaggio due o tre volte. Gli chiesi<br />
di ripetere e per tre volte sbagliò. Alla fine decisi per<br />
un messaggio scritto. Il cancelliere attese in piedi che<br />
avessi finito di stilarlo: Esimio professore, ardisco di importunarLa<br />
per chiederLe la cortesia di un incontro a<br />
quattr’occhi per le undici antimeridiane di oggi al caffè<br />
Tettamanzi. È questione urgente. La prego di comunicare<br />
per iscritto, tramite il latore di questa mia, qualunque<br />
eventuale ostacolo al nostro abboccamento e di comunicare<br />
altresì un luogo e una data confacente ai Suoi impegni.<br />
In mancanza di una rettifica da parte Sua darò per<br />
confermato il nostro appuntamento. Sempre il suo con<br />
rispetto e stima… Firmai, soffiai, piegai, consegnai al<br />
cancelliere.<br />
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