Sangue dal cielo - Sardegna Cultura
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– Vuol dire che li hanno fatti sparire perché non si sapesse<br />
che il ragazzo era in possesso da tempo del coltello?<br />
Certo da questa angolazione un suicidio apparirebbe<br />
cosa improbabile… E…<br />
– … E metterebbe sul chi vive… Insomma non quadra:<br />
uno non chiede un coltello per suicidarsi e poi si<br />
mette a fare soldatini, mi spiego?<br />
Carrus interruppe la discussione voltandosi verso di<br />
noi. – Un attimo di pazienza, – disse ed entrò in una<br />
stanzetta laterale. Riapparve dopo qualche secondo. –<br />
Prego, – ci invitò indicandoci il registro delle visite.<br />
C’era la firma di Puligheddu! Su quel registro, associata<br />
al detenuto n. 643789: Tanchis Filippo fu Giuseppe.<br />
– Sì, ci sono stato. – Il professor Puligheddu aveva<br />
un’aria poco accondiscendente.<br />
Lo guardai a lungo aspettando che proseguisse. Non<br />
lo fece. – Non mi aveva detto niente quando ci siamo<br />
incontrati… – provai.<br />
– Avevo capito che era quello il caso a cui si riferiva<br />
tra le righe, ma non ho ritenuto opportuno informarla.<br />
Ci sono questioni professionali…<br />
Silenzio.<br />
– A questo punto credo che il segreto professionale<br />
sia… fuori luogo, – tentò il maresciallo Poli. – Abbiamo<br />
buone ragioni di credere che il ragazzo non si sia<br />
suicidato.<br />
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Il professor Puligheddu stette un tempo lunghissimo<br />
a guardarsi le mani.<br />
– Era così? Era come avevamo detto? – Avevo un che<br />
di ansioso nella voce che dava fastidio a me per primo.<br />
– Quel ragazzo era un’arma impropria: è così che dite<br />
voi? – chiese Puligheddu rivolgendosi al maresciallo<br />
Poli. – Micidiale e indifeso, – chiarì. – Poteva passare<br />
mesi, persino anni, in uno stato che potrei definire di letargo,<br />
ma a un dato stimolo, si trasformava in una belva.<br />
– L’aveva in cura? – domandai.<br />
– Non esattamente. Fu il fratello a portarmelo qualche<br />
mese fa. Era stato per qualche settimana in campagna,<br />
dopo la visita di leva: voleva fare il soldato, era l’unica<br />
cosa che gli interessasse veramente. Ma la visita<br />
andò male e lui smise di parlare. Per un intero mese<br />
smise di parlare. Così il fratello maggiore decise di<br />
portarlo da me. Voleva un certificato medico per l’ufficio<br />
leva. Lo incontrai altre due volte e… E mi fu subito<br />
chiaro che sì… insomma… quel ragazzo aveva subito<br />
degli… abusi. Mi spiego?<br />
– Ne parlò col fratello?<br />
– Sì, gli dissi che sospettavo qualcosa del genere…<br />
C’erano segnali chiari.<br />
– E lui?<br />
– Lui andò su tutte le furie. All’appuntamento successivo<br />
non si presentarono: e questa fu l’ultima volta<br />
che l’ho visto.<br />
– La penultima, – precisai.<br />
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