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Don Ennio Innocenti - Sindacato Libero Scrittori Italiani

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116 ATTI DEL CONVEGNO<br />

partendo egli da una Verità è andato a cercare i fatti storici che corroborano<br />

quella Verità, la incarnano. Si badi bene: non è egli partito da<br />

un assunto astratto per poi andare a cercare le prove storiche atte a<br />

sorreggerlo. Questa è strumentalizzazione della storia. Al contrario,<br />

<strong>Innocenti</strong> ha preso atto di una Verità, che è anche e soprattutto dato<br />

storico, evento, ossia il mandato missionario dato da Gesù a Pietro e a<br />

Paolo per trasferire il Tempio a Roma; quindi è egli partito per raccogliere<br />

dati per dimostrare come il mandato divino abbia voluto propriamente<br />

la Chiesa romana, ossia come Roma, la storia della quale<br />

porta pure i segni di un disegno provvidenziale, abbia impresso fortemente<br />

la sua impronta sulla comunità universale dei fedeli di Gesù<br />

Cristo e perciò in Essa soltanto ristia la Cattolicità.<br />

E il potere temporale? Esso nasce giuridicamente - e provvidenzialmente<br />

- dagli ordinamenti romani: dall’auctoritas patris familias<br />

dei primi cristiani romani, che annoveravano appartenenti alle grandi<br />

famiglie patrizie. I “santi” cui si riferisce s. Paolo per il tribunale<br />

che giudichi nelle contese tra fratelli finiscono per essere i giusti<br />

patres familias cristiani che esercitano il loro diritto di giurisdizione<br />

(manus) all’interno della compagine famigliare, ben più estesa della<br />

nostra attuale, soprattutto a fronte di uno Stato ancora pagano e<br />

sovente persecutore della giovane Chiesa di Gesù. Onde la potestas<br />

del pater, dotata dei requisiti di sovranità dei corpi politici, svolgeva<br />

una funzione suppletiva dell’autorità dello Stato, in attesa di una sua<br />

conversione.<br />

Il vasto complesso di dati e informazioni, nonché di interpretazioni<br />

che don <strong>Innocenti</strong> fornisce nelle sue pagine di “Gesù a Roma”e<br />

di “Storia del potere temporale dei Papi”, è tutto imperniato dunque su<br />

questo caposaldo: il potere temporale non è affatto un’occasionale<br />

risposta ai tempi, né dogma di fede cattolica, bensì una condizione che<br />

è indispensabile alla Chiesa per poter adempiere alla sua sovrannaturale<br />

missione. Esso denota un’origine, un piano e un fine provvidenziali;<br />

è collegato intimamente all’istituzione divina della Chiesa e con<br />

i suoi fini sociali sovradeterminati, come l’anima con il corpo, e le assicura<br />

la libertà per conseguire quei fini. Ecco quindi che il ripercorrere<br />

la storia del potere temporale della Chiesa significa anche tracciare<br />

insieme la storia e dell’azione pastorale nel mondo e dell’opposizione<br />

del mondo all’azione redentrice, ma anche della manifestazione nel<br />

mondo del piano provvidenziale divino.

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