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Don Ennio Innocenti - Sindacato Libero Scrittori Italiani

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LA CROCE E LA SPADA 39<br />

tendono a prevalere. Di malavoglia si ammette che Gesù Cristo ha confermato<br />

il decalogo trasmesso da Mosè, facendo della sua osservanza una condizione<br />

preliminare per entrare nel Regno, ossia nell’ordine soprannaturale che<br />

Cristo ha inagurato; ma poi si tenta di diluire i singoli imperativi del decalogo<br />

in una genericità che in pratica non è più stringente.<br />

Non si osa negare che gli Apostoli abbiano ricevuto da Gesù Cristo l’incarico<br />

d’insegnare l’applicazione pratica di ciò che il Redentore ha rivelato, ma<br />

poi si vorrebbe ridurre questo dovere apostolico nei termini d’un fraterno consiglio<br />

meramente esortativo, imperfetto come tutto ciò che è meramente<br />

umano e - insomma - permissivo.<br />

Non si riflette abbastanza seriamente sulla impreteribilità dell’ordine divino<br />

e sul dovere degli uomini di conformarvisi.” 2<br />

La validità di queste illuminanti riflessioni, che inducono ragionevolmente<br />

ad inscrivere la robusta vocazione intellettuale di <strong>Ennio</strong><br />

<strong>Innocenti</strong> nel quadro della più autorevole e viva tradizione del pensiero<br />

cattolico, sta nella risolutezza con cui è ribadita la fondamentale<br />

incompatibilità teoretica tra la divina Rivelazione del Cristo e le molteplici<br />

teorizzazioni, nelle quali si è variamente condensata la presunzione<br />

intellettualistica, volta a cancellare il significato ontologico del<br />

rapporto fra la coscienza personale e l’ordine creato.<br />

Il predominio dell’abito soggettivistico, di cui sono profondamente<br />

permeate la teoria e la prassi del liberalismo, concorre al stemperare<br />

l’assolutezza dei precetti evangelici in una confusa etica della<br />

situazione, affermante il primato dell’opinione sulla verità.<br />

Se la polemica contro gli idola mundi e i presupposti filosofici<br />

cui sono riconducibili, costituisce innegabilmente uno dei temi centrali<br />

nell’indefesso percorso intellettuale di <strong>Don</strong> <strong>Innocenti</strong>, non si può<br />

non ricordare la sua collaborazione alla rivista di studi cattolici<br />

“Adveniat Regnum”.<br />

Sotto la direzione intelligente del suo fondatore, Fausto Belfiori,<br />

questo periodico bimestrale, che protrasse le pubblicazioni dal 1962 al<br />

1975, perseguiva l’intento di contrastare l’insidiosità del secolarismo e<br />

del progressismo, che si venivano pertinacemente insinuando nella<br />

compagine ecclesiale.<br />

2 E. INNOCENTI, Attenzione all’influsso liberale in “Temi di Apologetica”,<br />

Bibliotheca, Roma 2003.

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