Don Ennio Innocenti - Sindacato Libero Scrittori Italiani
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166 ATTI DEL CONVEGNO<br />
come stabile qualsiasi valore. Le conseguenze sono state, e sono, di<br />
non poco conto. L’antropologia si è sganciata dalla trascendenza e ne<br />
è venuto fuori il soggettivismo anarchico. Allo smarrimento della<br />
memoria cristiana si uniscono sempre più, anche per il bombardamento<br />
dei media, la paura del futuro, il senso della frammentazione<br />
dell’esistenza, l’offuscamento della speranza, l’affievolirsi della vera<br />
solidarietà, il consumismo e l’inquietudine. L’<strong>Innocenti</strong>, che è stato a<br />
lungo operatore nei media, è ben consapevole di questa situazione e di<br />
questa crisi profonda. Anzi, a me pare che i molti temi epocali, che si<br />
ritrovano affrontati nei suoi scritti, partano più o meno dichiaratamente<br />
da questo centro di riflessione.<br />
Ma se questo è il suo background culturale, che è poi semplicemente<br />
il contesto nel quale tutti ci muoviamo necessariamente, il<br />
taglio costante dei suoi scritti è del genere apologetico. Non certamente<br />
della vecchia apologetica sillogistica e asettica rispetto ai problemi<br />
correnti, ma pur sempre apologetica.<br />
L’apologetica dell’<strong>Innocenti</strong>, sempre volta al recupero dei valori<br />
morali tanto oggi compromessi, ha un preciso criterio ermeneutico:<br />
la Rivelazione testamentaria (suo è un commento al libro degli Atti) e<br />
la romanità, che poi vuole dire indiscussa fedeltà al Magistero<br />
Autentico dei Papi. Potremmo affermare la stessa cosa dicendo che<br />
egli possiede in maniera forte, congenita, il senso della Tradizione e<br />
usa come suo ministero-principe la parola: radiofonica, cattedratica,<br />
letteraria.<br />
Da questo criterio nasce la forza dirompente, logica o ironica,<br />
con cui non esita a contestare, qualche volta anche ingiustamente,<br />
uomini e opere del cattolicesimo contemporaneo che a lui sembrano<br />
meno schierati nella fedeltà alla Tradizione e maggiormente, talvolta<br />
allegramente, sbilanciati verso lo «spirito del tempo». Due esempi<br />
tolti da campi molto diversi: la lotta metodica e senza quartiere contro<br />
la massoneria e le attuali infiltrazioni massoniche, oggi molto soft<br />
e perciò più inquietanti e pericolose, da un lato e, dall’altro, la lotta<br />
contro le sette, i gruppi e i gruppuscoli falsamente spirituali e carismatici,<br />
sostanzialmente avversi alla Chiesa e alla «romanità», tipo la<br />
cosiddetta francateologia.<br />
Da quel criterio stesso saldamente posseduto e mai perduto di<br />
vista discendono le varie battaglie che l’<strong>Innocenti</strong> ha sostenuto un po’<br />
in tutti gli scritti della sua vasta produzione. Esse toccano le moderne