Don Ennio Innocenti - Sindacato Libero Scrittori Italiani
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LA CROCE E LA SPADA 227<br />
Paolo in quell’occasione ci fu anche quel Dionigi Areopagita al quale<br />
la tradizione avrebbe ascritto il corpus Dionysianum, una delle vette<br />
della teologia mistica cristiana, fortemente influenzata dal Neoplatonismo.<br />
Altro momento clou, giustamente sottolineato nel commento, è<br />
quello della cattura dello stesso Paolo a Gerusalemme, con conseguente<br />
detenzione e prima venuta a Roma, in quanto egli si era appellato<br />
a Cesare, all’epoca Nerone 5.<br />
L’A. si sofferma con molta attenzione, e a mio avviso ben opportunamente,<br />
sulla probabile conoscenza intercorsa tra Seneca e Paolo,<br />
dei quali ci è giunto un epistolario che, tolte due lettere probabilmente<br />
interpolate, potrebbe essere autentico, come ho cercato di dimostrare<br />
a più riprese e come l’A. stesso fa presente. La consistente appendice,<br />
in effetti, che rappresenta una totale novità rispetto all’edizione<br />
precedente, si interroga sull’importanza di Roma nella cultura cristiana,<br />
documenta i rapporti tra il Cristianesimo e la cultura romana, per<br />
concentrarsi su Paolo a Roma e sulla primissima comunità cristiana<br />
dell’Urbe, con le sue caratteristiche e gli eventi che visse. Il pensiero<br />
teologico ed etico di Seneca è oggetto di una breve ma precisa disamina,<br />
ed è ricordata e riprodotta fotograficamente l’epigrafe sepolcrale<br />
(CIL XIV 566), probabilmente databile alla fine del I sec. d.C., dedicata<br />
da M. Anneus Paulus a M. Anneus Paulus Petrus , un nome inequivocabilmente<br />
cristiano che rivela la presenza del Cristianesimo in seno<br />
alla gens Annaea in tempi molto antichi. È riportato quindi un saggio<br />
sugli aspetti linguistici dell’epistolario Seneca-Paolo, che sembra confermarne<br />
l’autenticità, ed è presentato integralmente, in testo latino e<br />
traduzione, il controverso carteggio, generalmente considerato apocrifo,<br />
ma rivalutato dall’A. a ragione.<br />
Segue un’interessante scheda sulla sepoltura di s. Pietro, con il<br />
doveroso ricordo del prezioso lavoro di Margherita Guarducci, e la<br />
riproduzione, in ricostruzione, dell’edicola sepolcrale.<br />
Nella stessa p. 262 si trova anche la fotografia di un altro<br />
reperto molto importante, l’epitafio greco del vescovo frigio<br />
Abercio, che attesta per la fine del II secolo la diffusione del<br />
Cristianesimo nelle regioni siriache al di là dell’Eufrate e la venerazione<br />
nutrita verso la Chiesa di Roma, rappresentata chiaramente<br />
con gli attributi regali.<br />
5 La cronologia alta di questi eventi è da me sostenuta in base a nuove fonti nel cit. Le<br />
procuratele di Felice e di Festo.