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careghé - Archivio Storico

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tanto che le donne sembravano un po’ scocciate che li tenesse<br />

tutti per sé.<br />

Si sentì muovere di sopra e., poco dopo, dalla scala di le -<br />

gno che portava direttamente su in camera scese con passo<br />

pesante Luigin. I tre ospiti lo salutarono riverenti. Lui, mentre<br />

ancora si abbottonava i pantaloni, disse: - Oh fuenti, siete arrivati.<br />

Bene, bene. Noialtri siamo andati a dormire ché eravamo<br />

stanchi - E anche lui si unì al gruppo che si era seduto attorno<br />

alla tavola - Ah, me lo scordavo: avete visto chi abbiamo stasera<br />

con noi? Paulin, il <strong>careghé</strong> di Lerma. Lo conoscete, vero?<br />

I tre uomini annuirono. E anche Paulin alzò la testa e fece<br />

un cenno di saluto. Ma subito riprese il lavoro più scuro che<br />

mai.<br />

La cena fu abbondante come Luigin aveva voluto. Le donne<br />

avevano preparato un bel brodo di bollito e poi delle costolette<br />

arrostite. Anche il vino era buono. Michele aveva fame e<br />

si sarebbe buttato su tutto quel ben di Dio se non avesse visto<br />

suo padre mangiare con parsimonia, come se non avesse appetito.<br />

E allora non sapeva bene come compor tarsi e si sentiva<br />

imbarazzato di fronte alle pressanti insistenze del padrone di<br />

casa perché ne prendesse ancora. Quando poi Luigin gli disse<br />

con il suo tono strafottente: - Mangia, fuento, togliti la più<br />

grossa, ché chissà quando ti capiterà un’altra occasione del<br />

genere - Michele si sentì sprofondare, diventò tutto rosso e non<br />

ebbe il coraggio di guardare in faccia suo padre. Per qualche<br />

secondo temette davvero che Paulin potesse saltare su con gli<br />

occhi fuori dalla testa come lo aveva già visto fare altre volte<br />

ed ebbe paura. Per fortuna non successe nulla. E quando dopo<br />

un po’ di tempo riuscì finalmente a incontrare il suo sguardo,<br />

vi colse una tristezza profonda che lo fece star male.<br />

Appena finita la cena Paulin disse forte che loro anda vano<br />

a dormire. E di sicuro non dispiacque a nessuno, anzi, sembrava<br />

che non avessero aspettato altro. Ma anche per Michele<br />

e suo padre fu come una liberazione.<br />

La cascina era grande, aperta da entrambi i lati, di modo<br />

che ci tirava una corrente che portava via. Per essere un po’ più<br />

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