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careghé - Archivio Storico

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averli sgrossati con una piccola accetta, il pi rotto. C’era poi un<br />

rudimentale trapano a punta fissa che serviva per fare i buchi<br />

per gli incastri, che venivano infine perfezionati con un coltello<br />

affilatissimo e dalla lama resi stente. Per impagliare invece<br />

occorreva soltanto un piccolo pezzo di legno appuntito, l’aspetta,<br />

che serviva a far passare i cordoni in mezzo alla paglia<br />

già tesa. Era tutto questo il po tenziale tecnologico che Paulin<br />

aveva a disposizione. Ma lui sapeva usare questi strumenti con<br />

tale maestria che spesso le sedie che faceva sembravano quelle<br />

di un provetto falegname.<br />

Il processo di lavorazione iniziava con la scelta della materia<br />

prima, un pezzo di legno di circa dieci centimetri di diametro<br />

e lungo cento-centodieci centimetri, che veniva poi<br />

spaccato in quattro pezzi per fare le gambe. Generalmente<br />

Paulin usava del castagno, “perché - diceva - si lavora meglio<br />

e non mette mai male”. Ma come era meti coloso nel sceglierlo!<br />

Anche quella volta, nonostante avesse a disposizione una<br />

catasta di tronchi, li rigirò quasi tutti per trovare il pezzo che<br />

faceva per lui. Il collegamento tra le varie gambe veniva poi<br />

fatto mediante fusi sistemati ad incastro, mentre l’intelaiatura<br />

del sedile era formata da quattro tavo lette sagomate anch’esse<br />

inserite ad incastro nelle gambe. Due tavolette larghe e sottili<br />

costituivano la spalliera.<br />

Terminata la costruzione del telaio iniziava la fase del -<br />

l’impagliatura. Si usavano delle erbe speciali di palude che<br />

pareva provenissero dal delta del Po. Per prima cosa biso gnava<br />

preparare il cordone: alcuni steli, dopo essere stati inumiditi,<br />

venivano attorcigliati assieme con un gesto scaltro e ripetitivo<br />

e quando il cordone dava sufficienti garanzie di tenuta si<br />

cominciava l’impagliatura. L’operazione procedeva dagli<br />

angoli verso il centro e ci voleva circa un’ora e mezzo perché<br />

un sedile bene impagliato fosse pronto. Tra preparazione del<br />

telaio e impagliatura occorrevano in tutto almeno quattro ore<br />

per fare una sedia che fruttava cin que lire o cinque lire e mezzo,<br />

compresa la paglia. Se si pensa che come bracciante a giornata<br />

non si guadagnavano più di sette lire, valeva la pena per<br />

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