careghé - Archivio Storico

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anze, ma neanche una vita normale. Come avrebbe infatti potuto giocare con i suoi amici ora che non poteva più correre? Se provava a immaginarselo si vedeva arran care dietro agli altri, sempre più distanziato. E d’ora in poi per loro sarebbe stato lo zoppo. E con quale coraggio sa rebbe andato a Piota a bagnarsi? Lui se lo ricordava bene come gli faceva senso quell’uomo di Tagliolo che veniva a fare il bagno alle due rocche e aveva un moncherino al posto del braccio. Forse che lui non avrebbe fatto lo stesso effetto agli altri? E il lavoro? Come avrebbe fatto a zappare o a tagliare il fieno con una gamba sola? Eppure il pane avrebbe dovuto guadagnarselo in qualche modo. Ma come faceva a tornare a casa così? Per un po’ gli sarebbero stati tutti in torno, ma poi, finita la novità, sarebbe stato solo come un cane, ché già avrebbe cominciato a pesare. E senza una gamba poteva scordarsi anche il mare. Nes - suno l’avrebbe mai imbarcato ridotto in quelle condizioni. Va bene che Vincenzo gli aveva raccontato di marinai con uncini al posto delle mani e gambe di legno, ma quelle erano storie e un altro conto era la realtà. Michele ripensò a quel giorno alla Sella quando per la prima e l’ultima volta aveva visto il mare, a quell’azzurro così chiaro e splendente che l’aveva incantato e l’aveva fatto sognare. E lui che s’era convinto che il suo destino era sui bastimenti come il suo bisnonno. Ma ora, invece, altro che avventure in terre lon tane da raccontare alle veglie: la sua vita sarebbe stata ai Silecchi o poco più in là. E Michele pensò che sarebbe stato meglio legarsi una pietra al collo e gettarsi nel Piota piutto sto che soffrire così. 156
Finito di stampare nel mese di gennaio 2002 essendo in carica il seguente direttivo del\' Accademia Urbense Presidente Onorario: Dott. Arch. Giorgio Oddini Presidente: Dott. lng. Alessandro Laguzzi Vice Presidenti: Sig. Paolo Bavazzano Dott. Paola Piana Toniolo Amministratore: Sig. Giacomo Gastaldo Direzione Biblioteca: Sig.v Margherita Odicino Consig lieri:: Dott. Remo Alloisio, Sig. Mario Arata, Profssa Lucia Barba Cav. Carlo Cairello, Sig. Franco Pesce, Sig. Pittore Franco Resecco, Dott. Edilio Riccardini, Dott. Giancarlo Subbrero Consoli Delegati ai Rapporti con le Comunità Circonvicine: Sig. Mario Arata (Si/vano d'Orba), Profssa Anna Maria Barba Berretta (Trisobbio), Cav. Carlo Cairello (Castelletto d 'Orba), Avv. Massimo Calissano (Campo Ligure), Prof Cristino Martini (Rossiglione), Dott. Piero Ottonello (Masone), Sig. Giorgio Perfumo (Rocca Grimalda), Sig. Walter Secondino (Tagliolo-Lerma) Stampa: Tipografia Ferrando S.n.c. via Santuario, 56 - MOLARE
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Gianni Repetto CAREGHÉ (Di là dal
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Il. igrande sinteresse, che ha-dest
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Paulin e la moglie
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loga. In parti colare ho insistito
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fiabe piemontesi di Beccaria). Noti
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S. CAPBONELL, Dizionario Frasco log
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le non pareva nemmeno di essere par
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dovevano fare per uscire indenni da
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- Questo agosto. Gli ha ceduto tutt
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suo latte, teneva comunque la testa
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lento, di carnagione chiara e rosso
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- Le facciamo, le facciamo. E vedre
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Paulin e suo figlio andare ran dagi
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Intanto Paulin aveva fatto alzare d
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- E voi li avete visti? - Io di per
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Michele non si voltò più e percor
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campanile. Sarà cento volte quello
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iprendere fiato, mentre l’altro p
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vero che anche il tempo ce l’ha c
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continuazione e dalla spaccatura ch
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Paulin stette un attimo a rifletter
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e un bergamasco, un tipo grande e g
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seguito il racconto con grande atte
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tare il cielo. Era una mattina chia
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molti scalini naturali e, ogni volt
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nel mare di nebbia. Un’ora e mezz
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fare i furbi. Santo stava per rispo
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un’età che farebbe meglio a star
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Quando Paulin venne a controllare t
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e su un’altra volta cominciò a s
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solo favole; ma ora, in mezzo a que
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- Ora che ci siete anche voi, credo
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scura, sembrava più una meridional
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- Ma ti sembrano cose da chiedere?
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di capire chi fosse e da dove venis
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dalla tosse per quanto aveva riso s
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mani prima di partire e diceva che
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Paulin capiva lo stato d’animo di
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alcune volte. Nessuno rispose. - E
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letame avrebbero dato fuoco allo st
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tate signore. Ma qui ci comando io
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Capitolo VI Il Contafóre Il mondo
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viduare nella penombra il buco nero
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parte partì Michele. Egli seguì p
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superato un dosso, si ritrovarono n
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- Ma non ve l’ha insegnate mai ne
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are: un odore forte, misto di fumo,
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so giù fino al prato e ciò che ha
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lui sarebbe finita davvero male per
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ci sarebbe voluto troppo tempo e po
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insistenza nell’aria, ché la nev
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Paulin pronunciò queste parole con
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