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careghé - Archivio Storico

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mani prima di partire e diceva che era come avere una pezza<br />

di lana calda sulla pelle. E insisteva che la usasse anche<br />

Michele, ma suo figlio non ne voleva sapere di un gersi con<br />

quella roba che avrebbe finito per tirargli dietro tutti i gatti del<br />

circondario.<br />

Fu Michele ad attaccare discorso poco dopo aver lasciato<br />

lo Riondo. Ormai con suo padre c’aveva preso confidenza e ci<br />

parlava volentieri, perché non era più quell’estraneo che spesso<br />

gli era sembrato addirittura un nemico. Ora se lo sentiva<br />

davvero vicino.<br />

- Padre, anche voi avete conosciuto la madre ad una ve glia<br />

come quella dell’altro giorno giù allo Riondo? -<br />

Paulin, preso così alla sprovvista, non rispose subito, ma<br />

diventò serio, come se pensasse. Poi spinse leggermente indietro<br />

la falda del cappello e attaccò.<br />

- No, è stata tutta una cosa diversa.<br />

- Non volete raccontarmela?<br />

- E perché no. Non c’è mica niente di male. Dunque... Allora<br />

abitavamo ancora al Boudrano, in Valle Scura. Prima di<br />

conoscere la madre io avevo avuto un’altra fidan zata, una<br />

ragazza di San Giacomo di Rocca Grimalda. Ave vamo già<br />

comprato gli ori io e suo padre, un brav’uomo, ma purtroppo<br />

la poveretta si è ammalata ed è morta prima che ci sposassimo.<br />

Mi è dispiaciuto tanto, perché penso che sarebbe stata una<br />

buona moglie. Ho dovuto comunque cer carne un’altra subito,<br />

chè ce n’era troppo bisogno in casa. Mia madre era morta che<br />

eravamo ancora piccoli e anche la zia Vittoria s’era appena<br />

sposata a Montaldeo e non ci po teva aiutare. Un giorno è venuto<br />

a caricare da noi due cara telli di vino un carrettiere della<br />

Gambina, un certo Bardas sin, almeno così lo chiamavano. Parlando<br />

del più e del me no nonno Micco gli ha detto che io mi<br />

sarei volentieri spo sato, ma che mi era successa quella disgrazia.<br />

Lui subito ha detto che aveva la donna giusta per me e che<br />

se eravamo d’ac- cordo si poteva combinare l’affare. La domenica<br />

dopo io e il nonno siamo stati invitati ad andare in Cousa<br />

da tuo nonno Battistin. Era novembre. A gennaio io e la madre<br />

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