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nel mare di nebbia.<br />
Un’ora e mezzo dopo giunsero alla Binella. Si ritrova rono<br />
all’improvviso sull’aia della cascina, quasi senza accor -<br />
gersene, tanto era diventata fitta la nebbia. Dal portico che<br />
fiancheggiava la casa sbucarono tre uomini che li avevano sentiti<br />
arrivare. Erano Tognu della Binella e due dei suoi figli.<br />
- Guarda chi si vede, Paulin il <strong>careghé</strong>. Arrivate giusto a<br />
tempo, che abbiamo rotto una ruota del carro e pensavamo di<br />
doverla portare a Tagliolo per ripararla. Ma mi son detto: - Se<br />
arriva Paulin lui sa farlo meglio di quelli là - E’ pro prio il<br />
Padreterno che vi manda! -<br />
- Ve l’avevo detto che sarei venuto entro la prima decina di<br />
novembre.<br />
- Oh, lo so, lo so che siete un uomo di parola. E vedo che<br />
avete portato anche un fuento con voi.<br />
- Eh sì, è Michele, il primo dei maschi.<br />
- Bene, mi fa piacere. Ma ora sarà meglio che andiamo in<br />
casa vicino al fuoco a scaldarci perché siete bagnati come pulcini<br />
e l’umidità fa prendere dei sacramenti nelle ossa.<br />
- Soprattutto per ‘sto figlio che soffre già di bronchite.<br />
- Ma sicuro, sicuro. Venite.<br />
Tognu della Binella era un uomo alto circa due metri, con<br />
delle spalle e un collo da toro, le braccia robuste come pali di<br />
castagno e certe mani che avrebbero potuto racchiu dere tranquillamente<br />
la boccia di un fiasco di vino. Un vero e proprio<br />
colosso. Di carnagione chiara, quasi rosata, era tutto ricoperto<br />
di peli rossicci, perfino sul naso. Aveva i capelli dritti, grossi<br />
come spaghetti, di un biondo secco che sembrava l’erba bruciata<br />
dell’estate. Le sopracciglia poi le aveva così folte e arruffate<br />
che quasi gli ricoprivano gli occhi, uno dei quali era leggermente<br />
socchiuso a causa, lui diceva, di una scheggia di<br />
bomba che l’aveva colpito in trin cea. E a proposito della guerra<br />
si raccontavano su di lui delle cose straordinarie: che avesse<br />
respinto da solo un attacco nemico alla sua postazione<br />
facendo rotolare dei massi enormi giù da un pendìo; oppure<br />
che un’altra volta, durante una ritirata, si fosse caricato sulle<br />
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