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8 Panorama<br />

Attualità<br />

re la possibilità <strong>di</strong> sviluppare la propria<br />

cultura nell’ambito della comunità<br />

in cui vive”.<br />

“Da questa giornata in cui festeggiamo<br />

la tolleranza e l’amicizia, il nostro<br />

futuro comune europeo - ha proseguito<br />

Josipović - traggo degli insegnamenti<br />

che vorrei con<strong>di</strong>videre<br />

con voi. Il primo riguarda la perseveranza:<br />

la Croazia si trova ad un bivio,<br />

deve affrontare importanti riforme<br />

prima <strong>di</strong> entrare in Europa. Senza<br />

perseveranza, quella stessa che hanno<br />

<strong>di</strong>mostrato i giovani attivisti che si<br />

sono esibiti questa sera, tutto ciò non<br />

sarebbe possibile”.<br />

“Il secondo insegnamento riguarda<br />

l’Europa. L’Europa è il nostro futuro.<br />

La conferma mi viene dagli artisti che<br />

questa sera hanno ballato il tango. Il<br />

tango è il ballo dell’amore, che avvicina<br />

le persone. Ero convinto che per<br />

ballarlo bastasse essere in due. Bene,<br />

questa sera ho capito, dato che i ballerini<br />

arrivano in parte dalla Slovenia,<br />

che per ballare il tango bisogna essere<br />

in tre, e spero che anche alla luce del<br />

recente Concerto dell’amicizia a cui<br />

hanno aderito i presidenti <strong>di</strong> Croazia,<br />

Italia e Slovenia, riusciremo a <strong>di</strong>mostrare<br />

che ‘il tango a tre’ è un tango<br />

Europeo”.<br />

“Terzo insegnamento: quello che<br />

voi da questa sede avete inviato alla<br />

Croazia è che non esistono alternati-<br />

ve alla coesistenza, all’amicizia, alla<br />

collaborazione, alla reciproca comprensione<br />

e al <strong>di</strong>alogo. È questa la<br />

nostra strada verso il futuro e l’Europa.<br />

Ed io vi ringrazio perché lo fate<br />

in continuazione, dando una valida<br />

testimonianza <strong>di</strong> come si possano affrontare<br />

i rapporti tra le <strong>di</strong>verse etnie,<br />

e per questo ve ne siamo grati” ha<br />

concluso il presidente Josipović.<br />

La casa dell’amicizia<br />

La CI <strong>di</strong> Cittanova è stata definita<br />

la “casa dell’amicizia” e all’inaugurazione<br />

il presidente UI, Furio Ra<strong>di</strong>n,<br />

ha rilevato: “Siamo fieri <strong>di</strong> Cittanova,<br />

<strong>di</strong> essere italiani, <strong>di</strong> essere istriani e<br />

<strong>di</strong> essere citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> due Stati, la Croazia<br />

e l’Italia, che presto abiteranno<br />

sotto un comune tetto europeo”. E rivolgendosi<br />

a Josipović: “Signor Presidente,<br />

siamo lieti e onorati <strong>di</strong> con<strong>di</strong>videre<br />

con Lei l’inaugurazione <strong>di</strong><br />

questa sede, che come tutte le se<strong>di</strong><br />

dell’UI è aperta a tutti i citta<strong>di</strong>ni della<br />

Croazia che negli italiani vedono degli<br />

amici, portatori <strong>di</strong> una cultura che<br />

qui non viene intesa quale minoritaria<br />

bensì parte integrante <strong>di</strong> un modo<br />

<strong>di</strong> essere e <strong>di</strong> vivere la propria identità<br />

istriana. Gli italiani in Croazia sono<br />

sì minoranza, ma in Istria non si sentono<br />

tali. È praticamente impossibile<br />

definire l’Istria senza tener conto delle<br />

sue due componenti, quella italia-<br />

Numerose le autorità presenti all’inaugurazione della sede della CI tra cui lo<br />

zupano istriano Ivan Jakovčić, il presidente UI, Furio Ra<strong>di</strong>n, l’ambasciatore<br />

italiano Alessandro Pignatti Morano <strong>di</strong> Custoza, il presidente UPT, Silvio<br />

Delbello, il console Fulvio Rustico, il presidente della GE, Maurizio Tremul<br />

na e quella croata, ed è solo così che<br />

l’Istria può essere capita a fondo. Noi<br />

non siamo un popolo con un’identità<br />

nazionale deficitaria, come lo sostengono<br />

i nazionalisti, bensì siamo persone<br />

con identità integrate e siamo<br />

fieri <strong>di</strong> essere italiani”. Il presidente<br />

UI ha infine ringraziato il Capo dello<br />

Stato “per tutto quello che fa per<br />

i citta<strong>di</strong>ni della Croazia e per le sue<br />

minoranze”.<br />

Altri riconoscimenti sono arrivati<br />

alla CNI dal presidente della Regione<br />

Istriana, Ivan Jakovčić, il quale ha affermato<br />

che “l’UI è l’organizzazione<br />

minoritaria più importante e meglio<br />

organizzata in Croazia”.<br />

Kosor: sì al doppio voto<br />

Importante pure l’incontro dei<br />

rappresentanti della comunità nazionale<br />

italiana con la premier croata Jadranka<br />

Kosor a Pola, occasione in cui<br />

è stata constatata “la buona cooperazione<br />

tra il Governo della Croazia e<br />

la minoranza italiana”, annunciando<br />

che alle prossime elezioni politiche<br />

per il Parlamento croato le minoranze<br />

avranno il cosiddetto ‘’doppio voto’’.<br />

La Premier Kosor si era <strong>di</strong>chiarata<br />

<strong>di</strong>sposta a introdurre il doppio voto<br />

come esempio <strong>di</strong> rispetto verso le minoranze.<br />

Ha promesso emendamenti<br />

alla legge elettorale <strong>di</strong>cendo che alle<br />

elezioni del 2011 le minoranze, inclusa<br />

quella italiana, avranno il doppio<br />

voto.<br />

Il deputato Ra<strong>di</strong>n ha accolto con<br />

grande favore questa promessa in<strong>di</strong>candola<br />

come “<strong>di</strong>mostrazione della<br />

buona cooperazione tra la comunità<br />

nazionale italiana in Istria e il<br />

Governo <strong>di</strong> Zagabria” e si è compiaciuto<br />

del fatto che “da cinque anni la<br />

posizione degli italiani e delle altre<br />

comunità nazionali è migliorata”. Si<br />

è riferito in primo luogo al riconoscimento,<br />

dopo 20 anni <strong>di</strong> battaglie,<br />

del voto aggiuntivo, all’introduzione<br />

della <strong>di</strong>citura italiana ufficiale per i<br />

Comuni e città dove vivono gli italiani,<br />

alla comparsa, seppure timida,<br />

del bilinguismo negli enti statali<br />

dove prima l’italiano era tenuto alla<br />

porta.<br />

Parlando <strong>di</strong> scuola, Ra<strong>di</strong>n ha sottolineato<br />

che “la CNI è l’unica minoranza<br />

a <strong>di</strong>sporre dell’intero ciclo<br />

educativo in lingua italiana. Anche<br />

grazie alla comprensione del Governo,<br />

ha aggiunto, il nostro sistema

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