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Il calcio una storia universale - Violagol

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Emblema del <strong>calcio</strong> provinciale italiano fu Costantino Rozzi presidentissimo<br />

dell'Ascoli, dal 1968 fino alla sua morte, nel 1994. Rozzi portò il club in serie A nel<br />

1975 e disputò quattordici campionati di serie A.<br />

Era ospite fisso del processo di Biscardi. Costruì, oltre allo stadio di Ascoli, quelli di<br />

Avellino, Benevento, Campobasso, Lecce.<br />

Altri personaggi che alimentarono il <strong>calcio</strong> di provincia, e la figura del<br />

Presidentissimo, furono Romeo Anconetani a Pisa, Antonio Sibilia ad Avellino,<br />

Angelo Massimino a Catania.<br />

Anconetani aveva <strong>una</strong> lunga esperienza di dirigente sportivo (Le Signe, Empoli,<br />

Prato) conclusa con la radiazione per illecito sportivo. Divenuto giornalista, al<br />

Giornale del Mattino di Firenze dove si firmava Franco Ferrari, aprì un ufficio a<br />

Livorno come consulente mediatore di mercato che gli valse l’appellativo di Signor<br />

5%, agevolando trasferimenti e dando vita all'Archivio Anconetani – si dice<br />

contenesse le schede di oltre quarantamila calciatori.<br />

Nel 1978 acquistò il Pisa per 300 milioni, fino all'amnistia successiva alla vittoria<br />

del Mondiale 1982 presidente fu il figlio Adolfo. Portò il Pisa dalla C alla A e, dal<br />

1982 al 1994, disputò, tra ritiri punitivi, pellegrinaggi al Santuario di Montenero e a<br />

Lourdes e spargimenti di sale sul campo, sei campionati di Serie A, con giocatori<br />

come Dunga, Chamot, Kieft. Poi la retrocessione in C e il fallimento, per 27 miliardi<br />

di lire.<br />

Sibilia diventò presidente dell'Avellino nel 1970, portandolo in B nel 1973. Nel<br />

1975, lasciò la presidenza, mantenendo saldamente il controllo del club che, 1978,<br />

conquistò la serie A dove resterà consecutivamente per dieci anni. Sibilia riassunse la<br />

presidenza nel 1981, ma la deve lasciare nel 1983, quando, in virtù dell'amicizia con<br />

Raffaele Cutolo, fu arrestato come mandante dell'agguato contro il procuratore della<br />

Repubblica di Avellino – accusa da cui sarà prosciolto. Nel 1994 riacquistò l'Avellino,<br />

in C1, riportandolo, dopo <strong>una</strong> stagione, in B, ma la situazione debitoria riportò il club<br />

<strong>Il</strong> <strong>calcio</strong> <strong>una</strong> <strong>storia</strong> <strong>universale</strong> – versione beta – Massimo Cervelli – 106

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