Il calcio una storia universale - Violagol

Queste, in ordine cronologico, le nazionali nate dopo la fine dell'URSS: Georgia e
Lituania nel 1990. Estonia e Lettonia nel 1991. Bielorussia, Ucraina, Moldavia,
Kazakistan, Uzbekistan, Turkmenistan, Kirghizistan, Tagikistan, Armenia,
Azerbaigian nel 1992. La FIFA riconosce la Russia erede sportiva dell'URSS.
Sono nati, oltre al campionato russo, il campionato armeno, kazako, tagiko, azero,
kirghizo, turkmeno, bielorusso, lettone, ucraino, estone, lituano, uzbeko, georgiano,
moldavo.
Africa
La storia moderna del calcio africano comincia con la partecipazione, ai mondiali
1970, del Marocco, ed a quelli del 1974 dello Zaire, entrambe allenate dallo
jugoslavo Vidinic.
Fino ad allora l'Occidente li aveva esclusi dai mondiali, così come dal Consiglio di
Sicurezza dell'ONU. Da allora è stato un crescendo di protagonismo: 1978 Tunisia,
1982 Camerun e Algeria, 1986 Algeria e Marocco, 1990 Egitto e Camerun,
qualificato ai quarti di finale dove viene sconfitto 3-2 dall'Inghilterra.
Risultati incredibili, viste le condizioni in cui versava il continente ed il calcio
africano – venti nazioni africane non s'iscrissero o non riuscirono a completare le
qualificazioni ai mondiali 1994 – ma con una passione incredibile: intere popolazioni
passano un mese a vedere i Mondiali.
Negli anni Ottanta i giocatori africani cominciarono a trovare ingaggi in Europa e
devono affrontare il razzismo – nei club e negli spogliatoi prima che dagli spalti.
Quello inglese, che si aspettano, memori di una colonizzazione esplicitamente
razzista. Quello francese, più umiliante, perché nascosto dall'assimilazione, dalle
leggi che ti rendono francese.
In Africa il calcio è ancor più politica con altri mezzi. Nel ruolo di spicco dei
Il calcio una storia universale – versione beta – Massimo Cervelli – 134