Il calcio una storia universale - Violagol

Al ritorno il tifo interista improvvisò un proprio spettacolo di risposta. Il tifo
organizzato segnò una svolta nella storia sociale del football, un salto qualitativo
nella partecipazione allo spettacolo sportivo, strutturando la passione, con propri
meccanismi di reclutamento, di divisione del lavoro; adottando statuti
comportamentali e catene gerarchiche.
Fecero la loro comparsa giovani leader di movimento: organizzarono trasferte,
disegnarono la curva come proprio territorio, orchestrarono scenografie fatte per
stupire. Gli striscioni, gli slogan erano ibridazioni tra ideologie politiche e buon senso
comune. Le tifoserie crearono le loro colonne sonore, tamburi, cori, trombe; la nuova
musica del calcio riciclava ogni successo musicale, riproponendolo in versione
ultras.
Nel 1960 nacquero gli Inter Club Moschettieri, nel 1965 l'Associazione Centro
Coordinamento Viola Club; tutte le squadre furono accompagnate da associazioni dei
propri tifosi, ma l'irruzione dei giovani delle curve stravolse e cambiò il senso a
quelle che dovevano essere area di mediazione tra società e loro sostenitori.
Negli anni successivi ultras rappresenterà un vero status, una condizione di vita per
molti giovani, una forma di socializzazione tra depositari delle tradizioni e della
cultura calcistica locale.
Calcio e TV prove tecniche di un matrimonio
Dopo URI ed EIAR arrivò il tempo, 1944, della RAI (Radio Audizioni Italia). Il
mezzo caldo che trasmise le emozioni e le trepidazioni del dopoguerra fu la radio.
Tornò la voce di Carosio, non aveva lavorato per la RSI, e fu creata una grande
redazione sportiva, diretta da Nello Corradi con Ameri, Bortoluzzi, Marcellini,
Danese.
Venne stabilizzata l'anomalia, rispetto al mondo occidentale, dell'abbondanza di
quotidiani sportivi: il Corriere dello Sport riprese le pubblicazioni nel 1944 a Roma.
Il calcio una storia universale – versione beta – Massimo Cervelli – 71