Il calcio una storia universale - Violagol

elezioni democratiche.
In quegli anni il calcio brasiliano si mosse in sintonia con una società stanca di
essere privata dei diritti elementari. L'esperimento più ardito avvenne nel Corinthians,
dal 1982 al 1984, dove i giocatori decisero di adottare il meccanismo primario della
democrazia di base, l'autogestione.
Autogestione nella conduzione tecnico tattica della squadra, protagonisti Wladimir,
Casagrande, Zenon ed il simbolo per eccellenza della democrazia corinthiana, il
Dottor Sócrates capitano della Seleção del 1982, uomo di sinistra impegnato nel
movimento politico e sociale che si batteva contro i militari, in campo grande
palleggiatore con un ottima visione di gioco che lo portava a primeggiare nelle
verticalizzazioni, negli inserimenti in area e nei suoi famosi colpi di tacco.
Autogestione della società paulista, grazie all'impegno, ed alla vocazione
democratica, del presidente Waldemar Pires che aveva sostituito Vicente Matheus.
Preparazione atletica, allenamenti, formazione, bilancio societario venivano decisi
discutendo e, se necessario, votando.
Una testa un voto: per i dirigenti, l'allenatore, Mário Travaglini, ed i calciatori.
Fecero scalpore le scritte sulle maglie, in un epoca in cui il calcio brasiliano non
aveva ancora conosciuto gli sponsor.
Scritte che riportavano rivendicazioni politiche esplicite: elezioni dirette subito, Io
voglio votare il presidente. La foto ufficiale del club era sovrastata dallo slogan
Democrazia: vincere il campionato è il dettaglio meno importante.
Per la cronaca, 1982 e 1983, il Corinthians, una delle squadre più amate, vinse due
campionati paulisti e arrivò alle semifinali del campionato brasiliano, prima
dell’esaurirsi – anche con il trasferimento di Socrates, alla Fiorentina, e quello
successivo di Casagrande – dell’esperimento autogestionario.
L'inedita contestazione proveniente dai campi di gioco dette forza al movimento che
Il calcio una storia universale – versione beta – Massimo Cervelli – 118