Il calcio una storia universale - Violagol

Il campionato 1988-89 presentava, oltre al ritorno della formula a 18 squadre con
quattro retrocessioni, una novità dirompente: la possibilità di tesserare un terzo
straniero.
Il Milan completò il proprio pacchetto olandese con Frank Rijkaard, mentre l'Inter,
affidata a Trapattoni, puntò sul duo tedesco Brehme e Matthaus, provenienti dal
Bayern, e su Diaz, acquistato, insieme al giovane Berti, dalla Fiorentina per sostituire
la bandiera Altobelli ceduta alla Juventus.
Scudetto, dopo nove anni, all'Inter dominatrice del campionato con 58 punti su 68 a
disposizione. Il Milan vince la Coppa dei Campioni. Il campionato successivo
precedeva il Mondiale.
L'Inter, che aveva sostituito Diaz con il terzo tedesco Klinsmann, non si ripete e il
Napoli di Maradona, allenato da Bigon, vince il suo secondo scudetto. Un titolo
giallo, segnato dall'episodio di Bergamo, dove una monetina da 100 lire colpisce alla
testa il centrocampista Alemão, che lascia il campo e viene sostituito.
La giustizia sportiva decreta la vittoria a tavolino dei partenopei che raggiungono il
Milan a cui sarà nuovamente fatale Verona dove, alla penultima giornata, vengono
sconfitti dai padroni di casa e s'infuriano per l'arbitraggio di Rosario Lo Bello – figlio
di quello che litigava con Rivera – che espelle due rossoneri e Sacchi.
Dopo i Mondiali, persi dall'Argentina in finale, l'avventura di Maradona in Italia
finisce con la squalifica, nel 1991, a 15 mesi per positività alla cocaina – e successiva
condanna a 18 mesi. Il campione più forte di tutti i tempi, con il suo baricentro basso
(1.68 d'altezza x 67 kg).
Una nuova squalifica al Mondiale 1994 chiude, pur con qualche appendice, la sua
carriera. Con Maradona spariscono anche i successi del Napoli. In quel 1990 le
squadre italiane dominano in Europa: il Milan rivince la Coppa dei Campioni, la
Sampdoria si aggiudica la Coppa delle Coppe e la Juventus la Coppa Uefa.
Il calcio una storia universale – versione beta – Massimo Cervelli – 108