Il calcio una storia universale - Violagol

euro. Plusvalenza per l'Inter: 13 milioni e 941 mila euro. Nel 2002 il 70% dei profitti
delle società calcistiche si doveva a plusvalenze.
Nella stagione 2002-2003 la serie A risultò in perdita di 271 milioni, ma sarebbero
stati 1.090 milioni, se non fosse stato varato il decreto spalma debiti. Nessuna
squadra era in grado di pareggiare i costi. Le cinque grandi, a fronte di ricavi per 825
milioni di euro, spendevano 1,2 miliardi.
Il decreto spalma debiti permise di ripartire i costi dell'acquisto dei calciatori non
sugli anni di durata del contratto, calcolo dell’ammortamento, ma, indipendentemente
dagli anni contrattualizzati, di dieci anni.
Soltanto Juventus e Sampdoria non ricorsero al decreto, i presidenti ebbero 10 anni,
e non 3, calcolo medio, per ripianare un miliardo di euro di perdite.
L'Inter risparmiò 311 milioni, il Milan 242. Risparmi utilizzati non per risanare i
bilanci, ridefinire i contratti dei calciatori, ma per continuare le medesime conduzioni
societarie.
La Juventus utilizzò un diverso escamotage, che ha portato, nella stagione 2011-12,
all’apertura dello Juventus stadium.
In cambio di 25 milioni di euro il Comune di Torino concesse il diritto di superficie
per 99 anni sull'area dello stadio Delle Alpi, costruito per il Mondiale del 1990, con la
concessione alla Juventus per costruire, oltre allo stadio, un centro commerciale, una
multisala cinematografica, la sede ed il museo del club.
Restava da sistemare il bilancio. La Juventus operò la cessione del 27,2% della
controllata Campi di Vinovo alla Costruzioni Generali Gilardi, società del suo
amministratore delegato Antonio Giraudo, al prezzo di 37 milioni e 300 mila euro
conseguendo una plusvalenza di 32 milioni e 500 mila euro – concedendo al
compratore l'opzione di vendita alla Juventus della stessa quota allo stesso prezzo per
37,2 milioni di euro.
Il calcio una storia universale – versione beta – Massimo Cervelli – 168