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qui - Porphyra

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Anche <strong>qui</strong> gli elementi di homoiosis solare e christomimesis si confondono e si integrano nel<br />

comporre l’aura di sacralità della figura imperiale, che si presenta quale astro fulgente e come unto<br />

di Dio.<br />

1.3. Rito di incoronazione, evoluzione storica della cerimonia di creazione del basileus.<br />

La cerimonia di incoronazione dell’imperatore romano-orientale si inserisce nella tradizione<br />

romana del trionfo, 124 cui la cristianizzazione dell’impero determinò alcuni cambiamenti. 125 Il rito<br />

doveva perpetuare l’idea dell’aeternitas imperii, profetizzata da Giove 126 e codificata nel Codice<br />

Teodosiano, 127 che si manifesta nella figura dell’imperatore che, con le sue vittorie, pacifica<br />

l’orbe. 128<br />

Costantino Magno fu proclamato dai soldati dopo essere stato rivestito della porpora<br />

paterna, 129 ma la vera cerimonia fu quella svoltasi a Roma dopo la vittoria su Massenzio. 130 Essa,<br />

pur avendo tutti i caratteri del trionfo, fu fortemente innovativa poiché venne meno il sacrificio a<br />

Giove Capitolino: per MacCormack, il sottrarsi all’olocausto significava rompere il legame con la<br />

tetrarchia ed inaugurarne uno con la nuova divinità protettrice dell’imperatore, il sole. 131 A<br />

connotare la nuova cerimonia furono la pubblica letizia e l’incontro col Senato ed il popolo: 132 il<br />

rito di incoronazione viene messo in relazione con l’entrata di Cristo a Gerusalemme, la domenica<br />

delle Palme, e con il suo trionfo universale, cosicché d’ora in poi sarà più opportuno parlare di<br />

adventus. 133<br />

Anche Costanzo II celebrerà il suo adventus romano, sebbene fosse già imperatore con i fratelli<br />

dal 337, 134 poiché «il re degli uomini deve cingere la corona della vittoria alla presenza della<br />

regina di tutte le città» 135 (la supremazia di Roma come caput orbis è anche menzionata in Deo<br />

Auctore 10, e non solo teorizzata dai poeti).<br />

Lo svolgimento di questo adventus è riferito dalle fonti con dettagli contrastanti, 136 ma anche<br />

in questo caso l’accento sembra posto sulla letizia nell’incontro col Senato e col popolo. Un<br />

elemento di fondamentale importanza, poiché Senato e popolo, sebbene non fossero ormai altro<br />

che «dei nomi (…), erano inscindibilmente congiunti con un mondo di ricordi, di tradizioni, di<br />

glorie, insomma con la grandezza di Roma che era ancora viva nella coscienza nazionale». 137<br />

124 Cfr. TEMISTIO, Orazioni, 41 A, che definisce Roma «città dei trofei».<br />

125 L’entrata dell’imperatore nella città imperiale diviene figura dell’ingresso di Cristo a Gerusalemme. Cfr. a riguardo<br />

CATAFYGIOTU TOPPING E., Romanos, on the Entry into Jerusalem, a Basilikos Logos, in “Byzantion” 47 (1977),<br />

pp. 65-91.<br />

126 Cfr. VIRGILIO, Eneide, 1, vv. 278-279.<br />

127 Cfr. Cod. Theod., 2, 10, 22; tale concetto era espresso nella frase: «adoramus aeternitatem nostram»..<br />

128 Cfr. CARILE A., Le cerimonie musicali alla corte di Bisanzio, (= CARILE, Le cerimonie), in PROSPERI A. (a cura<br />

di), Il piacere del testo. Saggi e studi per Albano Biondi, 1-2, Roma 2001, p. 795; IDEM, Eutaxia, l'ordine divino..., cit.,<br />

pp. 131-136; HEIM F., Virtus. Idéologie politique..., cit., p. 183.<br />

129 Cfr. LAT., Pan.,7, 8, 2; 7, 2, 3; 7, 4, 1.<br />

130 Cfr. LAT., Pan., 9. 16, 9, 20.<br />

131 Cfr. MACCORMACK Arte, pp. 104-120; EADEM, Change and Continuity in Late Anti<strong>qui</strong>ty, the Ceremony of the<br />

Adventus, in “Historia” 21 (1972), p. 479; SORDI M., E la Croce vinse il Dio Sole, in “Luoghi dell’Infinito” 84, p. 17;<br />

ALFÖLDI A., The Conversion of Constantin and pagan Rome, Oxford 1948, (ed. it. Roma-Bari 1976), pp. 20-56;<br />

PASCHOUD F., Zosime et la versione païenne de la conversion de Constantin, in “Historia” 20 (1971), pp. 334-353.<br />

132 Cfr. LAT., Pan., 9. 19, 1; 10 , 30, 4.<br />

133 Cfr. ZUFFI S. (a cura di), La storia dell’arte. L’arte bizantina, Roma 2006, p. 49.<br />

134 Cfr. AMMIANO, Storie, 16, 10, 8-13; 20, 4, 18.<br />

135 Cfr. TEMISTIO, Orazione 3, 50, 19.<br />

136 Cfr. TEMISTIO, Orazione 3, 41, 41cd, 42c, 43c, 44c, 45b connota la venuta di Costanzo con tutti i criteri del trionfo,<br />

lodandone l’abilità militare; al contrario, AMMIANO, Storie, 16, 10; 16. 10, 8; 16, 10, 13 riferisce senza lodi eccessive<br />

l’ingresso di Costanzo in Roma, che descrive come una semplice visita imperiale, ponendo l’accento sul<br />

comportamento rilassato e conviviale dell’imperatore; MACMULLEN R., Some Picture in Ammianus Marcellinus, in<br />

“Art Bulletin” 46 (1964), pp. 438 sgg.; cfr. EDBROKE R.O., The Visit of Constantinus II to Rome in 357, and Its Effect<br />

on the Pagan Roman Senatorial Aristocracy, in “American Journal of Philology” 97 (1976), pp. 40-61.<br />

137 Cfr. DE FRANCISCI, Arcana, pp. 141 e143: vi è un richiamo all’antico potere del Senato nella Novella 62.<br />

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