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qui - Porphyra

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Lo scipio eburneus scompare definitivamente con Filippico, nella cui moneta il valore di<br />

vittoria dello scettro è rafforzato dal globo con la scritta pax. 347 Si attesta un ulteriore scettro<br />

eburneo appartenente a Leone VI, 348 conservato in pezzi presso il museo di Berlino, che fa fede di<br />

una reminescenza, se non nella monetazione, almeno nell’uso protocollare. 349<br />

Esso coesiste insieme ad uno scettro lungo di origine romana visibile nella mano di Zeus e di<br />

Ottaviano divinizzato nel cammeo di Francia; 350 sopravvissuto nei secoli, esso viene portato da<br />

Costantino, nella già menzionata tripla d’oro 351 della zecca di Costantinopoli ed in altre monete,<br />

mentre è circondato dai figli. 352 In un cammeo Costanzo II, raffigurato insieme alla moglie, tiene<br />

nella destra lo scettro che si conclude in un pomo. 353<br />

Cammeo raffigurante Costanzo II con l’imperatrice che impugna lo scettro lungo con pomo (Parigi, Louvre).<br />

Questo è presente anche nelle monete di Giustino II e Costantino IV: un esempio di<br />

riassorbimento delle antiche insegne pagane, come puntualizzato da Pertusi («malgrado la sua<br />

origine pagana, anche questo scettro venne sentito, a partire da un certo periodo, come non meno<br />

cristiano di quello della croce»), il quale ritiene «che esso sia stato identificato (...) con qualche<br />

altro scettro o bastone sacro» e confuso con la verga di Mosè, 354 reli<strong>qui</strong>a portata a Costantinopoli ai<br />

tempi di Costantino, che fu identificato appunto col legislatore d’Israele. 355 Essa, prima deposta<br />

347 Cfr. PERTUSI, Le insegne, tav. 1, 1.<br />

348 K. Weitzmann ritiene che il detentore di questo scettro sia Leone V, altri invece lo riconducono a Leone VI.<br />

349 Lo scettro raffigurante Leone VI (886), inventario n. 2006, Berlin, Kaiser-Friederich-Museum; GOLDSCHMIDT A.<br />

– WEITZMANN K., Byzantinischen Elfenbeinskulpturen des X-XIII, Berlin 1933, 8 a-d, tav. 35.<br />

350 Cfr. ALFÖLDI, Insignien und Tracht..., cit., pp. 16-17, 20. Cammeo di Augusto divinizzato, Vienna,<br />

Kunsthistorisches Museum.<br />

351 Cfr. MACCORMACK, Arte, fg. 52, tripla d’oro della zecca di Costantinopoli, L’Aja, Koninklijk Penning Kabinett.<br />

352 Cfr. MACCORMACK, Arte, fg. 50, Vienna, Kunsthistorisches Museum, Münzkabinett.<br />

353 Cammeo raffigurante Costanzo II e l’imperatrice, Museo del Louvre, Parigi.<br />

354 Cfr. PERTUSI, Le insegne, p. 507.<br />

355 Cfr. Septuaginta, Exodus, 7, 16; 25, 10b; EUSEBIO DI CESAREA, Historia ecclesiastica, 10, 5, 2; IDEM, Vita<br />

Constantini, 1, 38; LATTANZIO, Sulla morte dei persecutori, 48, 2, sgg.; TREITINGER O., Die oströmische Kaiserund<br />

Reichsidee nach ihrer Gestaltung im höfischen Zeremoniell, Darmstadt 1965, pp. 130 sgg.; BALTER SH., Road of<br />

Moses, in “Encyclopedia Judaica” 14, Jerusalem 1971, pp. 218-219; MALITZIJ N.V., Traits d’iconographie<br />

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