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qui - Porphyra

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Una particolare iconografia è attestata in una moneta di Giustiniano II, che compare con in<br />

mano uno spheron concluso da una croce 323 e riportante la scritta «Pax»: un’eco dell’antica idea di<br />

pax romana 324 e dell’imperatore quale pacificator orbis. Un mosaico di S. Sofia raffigura poi<br />

Alessandro, figlio di Basilio I, con lo spheron 325 e l’akakia; secondo Ravegnani, l’imperatore<br />

appare ornato delle vesti solenni nel giorno di Pasqua, quando si recava in S. Sofia. 326<br />

Successivamente all’ascesa monastica, il globo (così come tutte le insegne prettamente<br />

romane) verrà sostituito con l’akakia portata nella mano sinistra dell’imperatore.<br />

Sfera crucigera<br />

di Giustiniano<br />

(solido aureo).<br />

Sfera crucigera<br />

di Giustiniano II<br />

col motto PAX<br />

(solido aureo).<br />

50<br />

Sfera crucigera<br />

di Teodora<br />

con croce patriarcale<br />

(solido aureo).<br />

Nel mondo tedesco, lo spheron è chiamato Reichsapfel (“mela dell’impero”). 327 Curiosa<br />

coincidenza è che Costantinopoli in arabo fosse chiamata mela rossa: il simbolo della potestà<br />

sull’orbe si identificava appunto con la città imperiale nel suo ruolo di capitale, chiave ed occhio<br />

del mondo. 328<br />

323<br />

Cfr. BRECKENRIDGE J.D., The Numismatic Iconography of Justinian II, in “Numismatic Notes and Monographs”<br />

144 (1959), pp. 1-104.<br />

324<br />

Cfr. TACITO, Historia, 1, 1.<br />

325<br />

Cfr. Mosaico, sec. X (912-913), Istanbul, S. Sofia; cfr. RAVEGNANI, Antologia.<br />

326<br />

Cfr. RAVEGNANI, Imperatori, p. 116.<br />

327<br />

Cfr. GRABAR A., Zur Geschichte von Sphaira, Globus und Reichsapfel, in “Historische Zeitschrift” 191 (1960), pp.<br />

53-58; 291-318; 336-348; SCHLACHTER A., Der Globus, seine Entstehung..., cit., pp. 64-89. Per la storia<br />

dell’evoluzione di questo simbolo cfr. SCHRAMM P.E., Sphaira, Globus, Reichsapfel. Wanderung und Wandlung<br />

eines Herrschaftszeichens von Caesar bis zu Elizabeth II, Stuttgart 1958, p. 20.<br />

328<br />

La sfera è sacra anche agli imperatori dell’estremo oriente e fa parte, insieme alla spada e allo specchio, di una triade<br />

di oggetti che sono insegne del sovrano del Sol Levante. In Cina, il globo è diviso in quattro parti e viene consegnato<br />

con una splendido e fastosa cerimonia, officiata dal popolo stesso, a rinsaldare il legame con il “figlio del cielo”,<br />

(essendo il popolo garanzia di stabilità del regno e del trono); questo rito è nient’altro che una riproposizione del ben<br />

noto consensus universorum. Cfr. DE CHAMPEAUX, I simboli, p. 384.

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