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qui - Porphyra

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Secondo le fonti, dopo la vittoria Costantino fece costruire colonne votive con la croce e,<br />

inoltre, una grande statua posta al centro di Roma (secondo alcuni nel foro), che lo rappresentava<br />

accanto alla croce; 386 essa portava l’iscrizione «con questo segno salvifico, autentico emblema di<br />

fortezza liberai la vostra città dal giogo della tirannide: al senato e al popolo restituii con la libertà<br />

l’antico prestigio e splendore». 387<br />

La scuola di pensiero che fa capo a Grégoire 388 ritiene che il trofeo posto accanto a Costantino<br />

fosse uno stendardo e che furono i cristiani come Eusebio a identificarlo con una croce, 389<br />

l’iscrizione di conseguenza interpretava il segno di vittoria che liberava il popolo e il senato con lo<br />

stendardo dell’imperatore vittorioso. 390<br />

Phalera,<br />

antenato del<br />

labaro.<br />

60<br />

Stendardo di<br />

Costantino Magno.<br />

È molto comune ritrovare degli stendardi nella monetazione di Costantino Magno, come nel<br />

recto di un follis (335-337), ove vi sono dei vessilli, detti phalerae, che possiamo ritenere gli<br />

antenati del labaro; in un altro l’imperatore regge due stendardi che hanno assunto una fisionomia<br />

simile al labaro (307-308), mentre un follis risalente al 312-313 porta nel recto tre stendardi; la<br />

stessa iconografia è ritrovabile nel recto del follis di Licinio. 391<br />

386 Cfr. GRÉGOIRE H., La statue de Constantin et le signe de la croix, in “L’anti<strong>qui</strong>té classique” 1 (1932), pp. 135-<br />

143.<br />

387 Cfr. EUSEBIO DI CESAREA, Vita Constantini, 1, 40, 2; IDEM, Historia ecclesiastica, 9, 9, 10; IDEM, De<br />

laudibus Constantini, 9, 8.<br />

388 Cfr. GRÉGOIRE H., La vision de Constantin, in “Byzantion” 34 (1939), pp. 341-351; IDEM, La conversion..., cit.,<br />

pp. 231-272.<br />

389 Dello stesso avviso è CALDERONE C., Da Costantino a Teodosio il grande: cultura, società, diritto, atti del<br />

Convegno Internazionale Associazione di studi tardoantichi, (Napoli 26-28, aprile 2001), Napoli 2003, pp. 239-242,<br />

secondo cui nel 312 Costantino non era ancora passato al cristianesimo; ALAND K., Die religiöse Haltung Kaiser<br />

Konstantins, in “Studia Patristica” 1 (1957), pp. 549 sgg.<br />

390 Interessante è l’opinione di CECCHELI C., La statua di Costantino col salutare segno della croce, in actes du VI<br />

Congrès International d’Etudes Byzantines, (Parigi 27 luglio-2 agosto 1948), Paris 1950, pp. 85-88, che identifica la<br />

statua di Costantino con quella (pervenutaci in frammenti) del Palazzo dei Conservatori presso la basilica di Massenzio,<br />

che poi sarà detta di Costantino.<br />

391 Un follis di Costantino I nel recto ha due stendardi e due soldati in armatura che lo contornano, in un altro il labaro<br />

compare con ai piedi prigionieri barbari.

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