Stanchi dei fiori - Arte e Arti

IPERuRAnIO - VOL. 1, n. 1
possibile di elementi che facessero da tramite tra l’uomo e la natura,
tra l’individuo e quella forza trascendente che regola l’universo.
Un gran numero di fiori, in Cina, comparivano sui rami degli alberi
e tra i cespugli anziché sulle più comuni piante erbacee. Persino
queste ultime erano coltivate principalmente in vaso, per essere poste
appese ai muri o ai balconi e in zone di pubblica esposizione. Solo
in occasioni speciali e per scopi particolari i fiori erano fisicamente
introdotti in casa, sebbene fossero abbondantemente rappresentati in
pittura, sui mobili laccati, sulle porcellane, sui tessuti, sotto forma di
miniature di giada o di altra pietra, persino fatti di seta o di materiali
differenti, soprattutto nelle case dell’élite. Mentre tali usanze erano
diffuse tra la classe colta e influenzavano altri settori della comunità,
il loro modello era soprattutto cittadino, con i giardini recintati, i
disegni floreali delineati sulle finestre delle case, i pannelli decorati,
il legno scolpito, in modo tale che il godimento dei fiori per chi viveva
in città potesse comunque avere luogo anche se in forma surrogata,
senza rinunciare alla gioia di vivere il paesaggio naturale. 12
Usanza condivisa sia in Oriente che in Occidente è, poi, l’associazione
dei fiori ai riti per i defunti: nel giorno dei morti ad Hong Kong per
esempio, le famiglie sono solite portare fiori ed altre offerte alle
tombe degli antenati, offrendo del cibo rituale e persino le bacchette
per mangiarlo, forti della credenza di una prosecuzione dell’esistenza
anche nella dimensione ultraterrena.
Avvicinando ulteriormente la tradizione cinese a quella ponentina,
sono piuttosto diffuse anche composizioni floreali in forma di corone
o bouquet: a Taiwan, i carri funebri che trasportano la salma al luogo di
inumazione sono riccamente decorati con boccioli coloratissimi, veri
106