Stanchi dei fiori - Arte e Arti

QuAndO I FIORI GIOCAnO COn L’ILLuSIOnISMO...
a sistemare alcuni fiori della ghirlanda che la orna quasi a uscire egli
stessa dal suo spazio dipinto.
Daniel Seghers preferiva alla profusione della corona floreale la
sommessa eleganza del poco: mazzi con poche e perfette corolle,
improvvise accensioni di grazia intorno a immagini colorate o a
bassorilievi di finta pietra. 39
Anche nell’opera di questo pittore sopravvive l’eterno espediente
della nicchia che ora si fa però più decorata, come nello splendido
esempio con Bouquet di fiori madrileno, 40 e il vaso fiorito al suo
interno sconfina dai propri spazi per lambire con i rami la nicchia
stessa, quasi aggettando prepotentemente verso di noi.
Il passo successivo compiuto da Seghers è lo scorporare la ghirlanda
allontanandola dalla scena sacra per rinnovarla, nella sua nuova forma
di festone fiorito, diventando la protagonista del dipinto.
Spesso, due grandi anelli ai quali è appeso il festone, si ancorano
saldamente a un muro che lascia spazio, proprio dietro al tripudio
floreale, ad una nicchia ombrosa la quale, giocando sul forte contrasto
cromatico, fa risaltare la composizione. Il grande realismo, la carnosità
e l’epidermica resa di queste fioriture fanno ancora una volta leva,
per ingannare l’occhio dell’osservatore, sull’antico espediente della
nicchia sfruttata dal trompe-l’oeil come continuazione dello spazio
reale. 41 Il festone si ancora a questo spazio “reale” non più per essere
inglobato alla parete ma, questa volta, per gettarsi verso di noi ed
entrare nel nostro campo d’azione.
Sua ancella è nuovamente una piccola mosca che facendo credere di
essere capitata lì per caso, si fa megafono per amplificare l’illusione.
Non manca di certo, nemmeno in questa diversa lettura del festone
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