Stanchi dei fiori - Arte e Arti

GRAndIVILLE, QuAndO I FIORI SI AnIMAnO
mentali, da giochi di parole, da espressioni tradizionali e gergali e tale
scelta diverrà, col tempo, vero e proprio segno distintivo dell’artista, il
cui successo appare evidente anche a giudicare dalle numerose copie
che cominciarono ben presto a circolare in tutta Parigi. Ormai, tranne
la breve ma significativa esperienza da caricaturista, Grandville si
dedicava quasi esclusivamente all’illustrazione di libri. 12
La svolta è datata 1836, quando illustrò le Oeuvres complète de Beranger.
È lo stesso autore, in una lettera a Grandville, a contribuire alla fortuna
dell’artista:
Jamais plus heureuses inspirations n’ont renconté un crayon plus
spirituel, plus féconde, plus intelligent que le vôtre, et je suis tout
fier de me voir commenter par vous, au risques de me voir préférer le
commentaire au texte [...]. Mais il est si naturel que celui qui a donné
tant d’esprit aux bêtes, en ajoute à mes oeuvres. Ce qui m’etonne le
plus dans le vôtre, c’est cette infinie variété de compositions que vous
pouvez produire avec une perfection si soutenue. 13
Ormai la vita di Grandville sembrava essere arrivata ad una svolta;
finalmente il successo tanto agognato era alle porte e, con esso, una
certa tranquillità economica. Nel 1843 riferendosi a quel periodo scrive:
Pour la première fois je me lassais vivre heureux dans le présent e
jouissant de cette bonne vie de famille, d’intérieur, sans songer à la
question pécuniaire. 14
Nel 1838 illustrava le Fables di La Fontaine (258 incisioni su legno) ed
i Viaggi di Gulliver di Swift, contemporaneamente lavorava a Scènes
de la vie publique et privée des animaux, dove le sue illustrazioni
accompagnarono testi di autori come Balzac, Franklin, Janin e de
Musset. Pubblicata nel 1842 l’opera narra, in maniera semiseria, le
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