Stanchi dei fiori - Arte e Arti
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GRAndIVILLE, QuAndO I FIORI SI AnIMAnO<br />
Tornando all’opera, una volta animati i <strong>fiori</strong> conservano le loro<br />
caratteristiche tipiche identificate dal linguaggio <strong>dei</strong> <strong>fiori</strong> 19 : la<br />
margherita si dedicherà quindi a predire il futuro, mentre il fiore<br />
d’arancio si occuperà dell’organizzazione di matrimoni.<br />
Ogni storia è raccontata con una punta d’ironia: assistiamo alle<br />
sfortunate storie d’amore di Bleuet e Coquelicot, il fiordaliso ed il<br />
papavero (in Francia il termine fleur è femminile, per questo Grandville<br />
li immagina come due giovani e belle ragazze); leggiamo la preghiera <strong>dei</strong><br />
<strong>fiori</strong> utilizzati dalle donne durante i balli (“Ne nous conduis pas au bal,<br />
jeune fille”) 20 e subito dopo lasciati appassire; assistiamo all’incontro<br />
della viola del pensiero con il giovane poeta Jacobus, che grazie a lei<br />
riuscirà a decifrare il significato <strong>dei</strong> <strong>fiori</strong>.<br />
All’introduzione di Alphonse Karr (Parigi 1808-1890), 21 al testo di Taxile<br />
Delord, si affiancano una botanique e una horticulture des dames, entrambe<br />
curate dal conte Foelix (pseudonimo del romanziere Lous-François Raban<br />
[1795-1870]), che spiega l’origine e descrive le caratteristiche di ogni pianta<br />
e fiore, segnalando anche, in qualche caso, le proprietà mediche e dando<br />
preziosi e facili consigli circa la loro coltivazione.<br />
Così come era stato per gli animali antropomorfi, anche in questo caso<br />
i disegni (due incisioni su legno e cinquanta su metallo) riproducono<br />
in maniera estremamente fedele ogni diversa specie floreale.<br />
L’attenzione precisa del naturalista, la puntigliosità botanica che fanno<br />
di ogni illustrazione un’impeccabile trasposizione delle specie floreali,<br />
dimostrano come Grandville abbia probabilmente fatto riferimento ai<br />
tanti volumi di orticultura e botanica, segnatamente quelli di Linneo<br />
e Jussieu, che circolavano a Parigi a metà dell’Ottocento.<br />
Alcuni critici contestano tuttavia l’attribuzione dell’intera opera a<br />
Grandville. Nel primo contratto sottoscritto con l’editore si legge infatti:<br />
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