Stanchi dei fiori - Arte e Arti

LA CInA, IL GIAPPOnE E I FIORI: unA StORIA SEnzA tEMPO
“La natura stessa è vestita di un mantello di elevata e
potente spiritualità
che dà significato ad ogni suo aspetto” 1
I fiori occupano da sempre un posto importante nella cultura estremo
orientale; elementi pervasivi dei più diversi ambiti, diventano
protagonisti della dimensione filosofica, letteraria, antropologica
prima ancora di quella artistica, ostentando un’esistenza gloriosa
e immortale che paesi come la Cina e il Giappone continuano a
preservare gelosamente.
Di antica tradizione è il legame tra l’uomo e l’universo circostante,
iscritta nella notte dei tempi l’indagine dei misteri che lo regolano e
la volontà di conoscere le leggi che procurano all’uomo il benessere o
l’infelicità. Il rispetto per la natura e il vivere in comunione con tutte le
realtà, terrene, celesti e naturali è esemplare di questo atteggiamento.
Fiori di prugno, peonie, crisantemi e fiori di loto sono solo una piccola
parte delle innumerevoli specie rappresentate; tante e tali sono,
infatti, le tipologie floreali ritratte da rendere difficile perfino ad un
botanico esperto la loro identificazione precisa. L’aderenza quasi
totale alla realtà trasforma così ogni raffigurazione, scultura o mobile
in una scheda visiva di una speciale enciclopedia bucolica.
Attraversando a grandi passi la storia giapponese, sembra uniformemente
riconosciuto il bisogno insito in questa cultura, di vivere in stretta
armonia con la natura, di entrare in comunione con essa.
Le radici di questo modo di percepire l’ambiente circostante risiedono
nel fatto che la natura, in Giappone, ha sempre rivestito un’importanza
enorme sia nell’ambito laico che in quello religioso.
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