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MEDIA MUNDUS, QUATTRO PADRI SINGLE E ALTRE<br />

AVVENTURE | DI FERNANDA MONETA<br />

17 gennaio, 2009<br />

di Fernanda Moneta<br />

inserito in appr<strong>of</strong>ondimenti, cinema<br />

460 lettori<br />

Mentre la Commissione europea<br />

approva il programma Media<br />

Mundus che prevede 15 milioni di<br />

euro a sostegno di progetti<br />

audiovisivi che coinvolgano<br />

l’Europa e paesi terzi, con ottimo<br />

tempismo, la fiction Mediaset<br />

manda in onda, il 15 gennaio 2009,<br />

il pilota (numero unico creato per saggiare il gradimento del pubblico e<br />

destinato a fare da battistrada ad un’eventuale serie, con stessi titolo e<br />

interpreti) Quattro padri single, prodotto da Gabriele Muccino, Fabrizio<br />

Donvito e Marco Cohen, scritto e sceneggiato dallo stesso Muccino con<br />

Liz Tuiccillo, newyorkese sceneggiatrice di Sex and the City, nota in Italia<br />

anche per aver firmato con Greg Behrendt (autore di spettacoli comici e<br />

consulente per le prime tre serie del telefilm) il noto “manuale per<br />

smascherare le scuse che gli uomini raccontano e che le donne si<br />

bevono”, La verità è che non gli piaci abbastanza.<br />

Giancarlo Scheri, responsabile di fiction Mediaset fa sapere che “il “tv<br />

movie” è già stato preso in considerazione da un grande network Usa.<br />

Sarebbe la prima volta che una fiction italiana, ma girata fra New York e<br />

Boston, viene fin dall’inizio progettata anche per le tv statunitensi”.<br />

Premetto che trovo confortante sapere che Gabriele Muccino, nelle sale<br />

italiane con il suo secondo film girato con/grazie a Will Smith, ha pensato<br />

di reinvestire in un prodotto audiovisivo <strong>part</strong>e del suo attivo statunitense.<br />

Va detto inoltre che Quattro padri single è un buon prodotto televisivo,<br />

nonostante gli scivoloni di sceneggiatura legati al non rispetto per<br />

l’italianità, che si sarebbero potuti evitare dicendo “we can’t” alla Tuiccillo,<br />

che immagino esserne la responsabile, dato che Muccino è italianissimo.<br />

In genere i programmi Media, non nel senso di trasmissioni di Mediaset,<br />

ma nel senso dei programmi europei di finanziamenti a vario titolo,<br />

dedicati al cinema e agli audiovisivi, hanno come obiettivo quello di<br />

favorire coproduzioni e incontri. Va detto che, da quando sono nati,<br />

sempre meno si rivolgono ai singoli autori e sempre più alle produzioni o<br />

agli autori già sotto contratto con un produttore di un certo peso.<br />

La novità di Media Mundus è che prevede stanziamenti pubblici europei<br />

(tasse nostre) per favorire coproduzioni tra realtà pr<strong>of</strong>essionali europee e<br />

di paesi terzi. “Paesi terzi” sono tutti quelli che non fanno <strong>part</strong>e<br />

dell’Europa. Gli Usa, ad esempio.<br />

“Negli ultimi vent’anni gli sviluppi tecnologici come i video on – ha detto<br />

Viviane Reding, commissario europeo responsabile dei Media -, la Tv<br />

trasmessa su internet e la televisione digitale hanno pr<strong>of</strong>ondamente<br />

cambiato il panorama audiovisivo internazionale. Si è venuta così a<br />

creare una forte domanda di contenuti audiovisivi e occorrerà ’riempire’<br />

questi contenitori tecnologici con contenuti nuovi e interessanti. Credo<br />

che Media Mundus sia la risposta giusta, sul piano <strong>cult</strong>urale, al mutato<br />

panorama tecnologico globale. Il successo dei nostri programmi Media e<br />

Media International, dimostra che è necessario andare avanti e pensare<br />

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art a aprt <strong>of</strong> <strong>cult</strong>(<strong>ure</strong>) | www.arta<strong>part</strong><strong>of</strong><strong>cult</strong><strong>ure</strong>.net

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