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VIAGGIO ALL’ISOLA DI SAKHALIN. I DETENUTI DI<br />
REBIBBIA SUL PALCOSCENICO | DI ISABELLA MORONI<br />
19 gennaio, 2009<br />
di Isabella Moroni<br />
inserito in appr<strong>of</strong>ondimenti, teatro danza<br />
472 lettori<br />
Il teatro in carcere ha una valenza riabilitativa, ma ancor più di qualsiasi<br />
terapia, è in grado di accompagnare i detenuti in un progetto di ricerca su<br />
se stessi e sulla società che apre, almeno nella mente, le porte di quel<br />
microcosmo pericoloso che è il carcere.<br />
Pericoloso perchè riproduce in pochi metri quadrati tutti i sentimenti, le<br />
contraddizioni e le dinamiche che, all’esterno, si disperdono nella vastità<br />
degli spazi e nella molteplicità delle relazioni.<br />
Sono sempre straordinari i progetti teatrali realizzati dai detenuti; Lunedì<br />
26 gennaio 2009 alle ore 15.00 sarà l’ Officina di Teatro Sociale Teatro<br />
Libero di Rebibbia (in collaborazione col Di<strong>part</strong>imento<br />
dell’Amministrazione Penitenziaria Direzione C.C. Roma Rebibbia N.C.<br />
ed il Teatro Eliseo) a presentare, grazie alla Compagnia “Evadere Teatro”<br />
– Sezione G8 di REBIBBIA N.C., lo spettacolo “Viaggio all’Isola<br />
diSakhalin” tratto dai testi diAnton Cechov e Oliver Sachs.<br />
La Compagnia “Evadere Teatro” che raccoglie diciotto detenuti attori della<br />
Sezione G8 del Carcere di Rebibbia N.C. debutterà il 23 gennaio 2009<br />
con lo spettacolo Viaggio all’isola di Sakhalin, liberamente ispirato<br />
all’esperienza che Anton Cechov – nell’esercizio della sua seconda<br />
pr<strong>of</strong>essione, quella di medico – fece alla fine dell’’800 visitando la colonia<br />
penale posta all’estremo oriente della nazione russa. Allo sconvolgente<br />
reportage cecoviano sulle condizioni di detenzione degli ergastolani<br />
relegati nell’isola di ghiaccio, si intreccia il racconto di una delle più<br />
sorprendenti esperienze dello scienziato cognitivo Oliver Sachs. Nell’<br />
“isola dei senza colore” Sachs incontra uomini e donne che l’isolamento<br />
ha resi ciechi ai colori – “acromatopsia” si chiama il danno prodotto dal<br />
diffondersi di un gene misterioso, trasmesso di padre in figlio. Lo<br />
spettacolo intreccia dramma e commedia, seguendo la traccia del medico<br />
che prova a sconfiggere, con la passione dello scienziato- missionario,<br />
quel male terribile che è la “cecità degli affetti” : il male che colpisce in<br />
ogni tempo, luogo e condizione, coloro che vivono reclusi e privati delle<br />
fondamentali relazioni umane e affettive.<br />
“Viaggio all’Isola di Sakhalin” è un progetto ideato da Laura Andreini<br />
Salerno per la drammaturgia di Valentina Esposito.<br />
In scena:<br />
Franco Abate, Ottavio Canarecci, Matteo Cateni, Massimo Coccodrilli,<br />
Alfonso D’Anna, Fabrizio Diana, Vincenzo Di Letizia, Marcello Esposito,<br />
Marcello Lorenzini, Marco Marino, Roberto Pedetta, Claudio Piccirilli, Vito<br />
Pollaci, Roberto Rondoni, Renato Rotondi, Luigi Russo, Paolo Sbrescia,<br />
Andrea Zaccaria.<br />
Regia di Valentina Esposito e Laura Andreini Salerno<br />
Teatro del Carcere di Rebibbia N.C., Via Raffaele Majetti – Roma<br />
TEL. 069079216 – 0690169196<br />
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