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ACQUARIO CIVICO DI MILANO – MINIERE DEL SULCIS:<br />

FOTOGRAFIE DI UN VISSUTO INTERROTTO OSPITATE IN<br />

UN MUSEO VIVENTE | DI RAFFAELLA LOSAPIO<br />

28 gennaio, 2009<br />

di Raffaella Losapio<br />

inserito in appr<strong>of</strong>ondimenti, news<br />

508 lettori<br />

Il museo vivente dell’Acquario Civico di Milano ospita la mostra “Sulcis<br />

la miniera interrotta“,<br />

il più recente lavoro del fotografo Fausto Foddai.<br />

L’esposizione, a cura di Erminio Travaglia, con il patrocinio della<br />

Regione Autonoma della Sardegna, mette in evidenza un viaggio<br />

attraverso un vissuto ormai interrotto che racconta la dimensione umana<br />

della miniera, con i suoi cunicoli, i macchinari, gli spazi istituzionali:<br />

luoghi <strong>part</strong>icolari che, attraverso l’esperienza quotidiana, la difficoltà,<br />

l’energia e il sudore di chi l’ha fatta vivere, hanno lasciato un segno<br />

indelebile nella compagine sociale e persino politica della Sardegna. Le<br />

immagini, realizzate nella regione del Sulcis-Iglesiente, a sud-ovest<br />

della Sardegna, interagiscono con i frammenti scritti di Caterina<br />

Carzedda in un percorso emozionale capace di parlare al visitatore in<br />

maniera forte e forse contraddittoria. Contraddittoria lo è, del resto, anche<br />

la realtà di un territorio dove la fatica e il dramma di un lavoro duro e<br />

pericoloso, malsano e malpagato, si affianca ad una sorta di orgoglio<br />

incarnato nei lavoratori oggi in pensione e nelle famiglie che hanno<br />

condiviso questa storia mineraria; loro ma anche la terra di Sardegna,<br />

devastata da questa storia di sfruttamento in ogni senso, ap<strong>part</strong>engono a<br />

questo passato che rivendicano e in qualche modo cullano per evirarne<br />

l’oblio rendendolo, agli occhi del presente, dell’oggi, qualcosa di epico:<br />

terribile, luminoso ed eroico come ogni epica che si rispetti deve fare.<br />

L’Acquario Civico e Stazione<br />

Idrobiologica di Milano,<br />

progettato dall’architetto<br />

Sebastiano Locati, fu realizzato in<br />

stile liberty nel 1906, in occasione<br />

dell’Esposizione Internazionale di<br />

Milano per festeggiare l’apertura<br />

del Traforo del Sempione.<br />

L’Istituto, cui nel 1908 fu associata<br />

una Stazione di Idrobiologia, fu<br />

danneggiato nel 1943 dai<br />

bombardamenti che colpirono<br />

Milano e, dopo un ventennio di<br />

abbandono, fu restaurato e riaperto<br />

al pubblico nel 1963.<br />

L’attuale ristrutturazione, durata tre anni, si è conclusa con la riapertura<br />

nell’aprile del 2006, in occasione del centenario, sotto la direzione<br />

scientifica del Dott. Mauro Mariani.<br />

Nelle sue vasche completamente rinnovate l’Acquario racconta la storia<br />

dell’acqua, dalla sua caduta sulla terra fino al mare. A tal proposito sono<br />

stati ricostruiti i principali ambienti di acqua dolce e marina che la stessa<br />

acqua forma nel suo ciclo. Gli ambienti sono prevalentemente italiani ad<br />

eccezione di una scogliera madreporica del Mar Rosso.<br />

Le Collezioni scientifiche ricche di reperti, la Biblioteca specialistica con<br />

75<br />

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