LIBRI, AUTOGRAFI E STAMPE - Bloomsbury Auctions
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10<br />
9<br />
D’Annunzio, Gabriele<br />
lettera autografa firmata<br />
Lettera autografa firmata di 3 pp. in 2°, su carta intestata “Memento<br />
Audere Semper”, indirizzata al pittore Michetti datata 29 XII 1927.<br />
* * * Bellissima, lunga lettera di D’Annunzio, dal tono sofferto e<br />
dolorante: “Caro Ciccillo, il cuore mi trema non soltanto per quelle<br />
crudeli immagini giovenili ma per tante altre cose crudeli, in questi<br />
giorni “senza pietà”. Non so dirti l’angoscia del mio cuore. Si può<br />
sorridere e irridere, davanti all’oggetto del mio strazio! Non importa.<br />
Sai che soltanto dopo alcuni mesi io seppi per caso, da Amedeo<br />
Pomilio, il tuo lutto? Avevo la fotografia di te co’ tuoi piccoli, là, su la<br />
mia tavola di lavoro. E il mio dolore la velò. (…)”<br />
€600 – €800<br />
10<br />
D’Annunzio, Gabriele<br />
lettera autografa firmata. Lettera autografa firmata di 8 pp. in 4°<br />
su carta intestata della Cronaca Bizantina, datata 6 aprile 1886 e<br />
indirizzata al Principe Maffeo Sciarra Colonna.<br />
* * * lunga e importantissima lettera autobiografiCa, spesso citata nelle<br />
antologie letterarie e nelle biografie, per le intense dichiarazioni<br />
relative al modo d’essere di D’Annunzio, alle sue aspirazioni, alla sua<br />
prefigurata carriera letteraria e umana.<br />
“…ho molte opere da condurre a termine, ho una gran voglia<br />
di mettermi a lavorare sul serio intorno a un lavoro lungo e<br />
d’importanza per me capitale. Per l’indole mia e del mio ingegno,<br />
la collaborazione quotidiana a un giornale mi distrae troppo e<br />
sparpaglia e snerva troppo le mie forze. Io desidererei rinunziare<br />
(giornalisticamente, s’intende) al mondo e alle sue pompe. (…)<br />
L’educazione estetica del mio spirito mi trascina irresistibilmente al<br />
desiderio e all’acquisto delle cose belle. Io avrei potuto benissimo<br />
vivere in una casa modesta…Invece, fatalmente, ho voluto divani,<br />
stoffe preziose, tappeti di Persia, piatti giapponesi, bronzi, avorii,<br />
ninnoli…Ma io ho fatto quel che non potevo fare. Roma mi ha vinto.<br />
Tornerò al mio paese. Ho molti debiti che con grandi sforzi son<br />
riuscito ad aggruppare tutti in una stessa scadenza, sperando di<br />
potere con una combinazione fortunata estinguerli e quindi vivere in<br />
economia per qualche anno. La combinazione non riesce. (…)”.<br />
In realtà D’Annunzio ripensò subito ai propositi qui dichiarati: non<br />
lasciò Roma, né la Tribuna (di cui era propietario appunto il Principe<br />
Sciarra, destinatario della lettera) perché non poteva fare a meno<br />
dello stipendio giornalistico per coprire le spese dei suoi lussi e non<br />
poteva rinunciare a quello stile di vita, perché da lì traeva linfa vitale<br />
per la sua Poetica.<br />
Cecchi-Sapegno, Storia della letteratura italiana, Garzanti 1976, vol.IX,<br />
p.12; G.Gatti, Vita di G.D’Annunzio, Sansoni, 1956, p.70-71; P.Chiara,<br />
Vita di G.D’Annunzio, Mondadori, 1976, p.55; F.Ulivi, D’Annunzio,<br />
Rusconi, 1988, p.58.<br />
€2000 – €2200<br />
BLOOMSBURY AUCTIONS<br />
Lotto 9 Lotto 10 Lotto 11<br />
11<br />
D’Annunzio, Gabriele<br />
lettera autografa firmata<br />
Lettera autografa firmata di 3 pp. su carta intestata “Per non<br />
dormire”, indirizzata al Colonnello Spiller in data 27 novembre 1916.<br />
* * * “Mio caro Colonnello, iersera… festeggiammo la sua promozione<br />
che io le avevo annunziata. Se la condotta della guerra spettasse<br />
veramente agli Ottimi, Ella dovrebbe essere un condottiero d’Armata.<br />
Bisogna, anche per la nuova misura dei valori, aver fede nel domani.<br />
(…)”.<br />
€300 – €500<br />
12<br />
D’Annunzio, Gabriele<br />
lettera autografa firmata<br />
Lotto 12<br />
Lettera autografa firmata di 12 pp. in 8°, indirizzata al Colonnello<br />
Spiller da Venezia, 14 marzo 1917, su carta listata a lutto, piccoli<br />
strappi alle piegature.<br />
* * * bella, lunga lettera in perfetto stile dannunziano dove si trova<br />
tutto, dal superomismo al ripiegamento “notturno”, dall’energia<br />
bellica al febbrile lavoro di creatore di motti.<br />
“…La depressione nervosa causata dalle lunghe febbri e dalla grande<br />
angoscia, ha influito anche su l’apparato visivo. I disturbi dell’occhio<br />
leso [si riferisce al celebre incidente per l’atterraggio di emergenza<br />
del 1916], non ancora cicatrizzato definitivamente, si riflettono<br />
nell’illeso. Ne segue una stanchezza smaniosa, una continua<br />
inquietudine. (…) Spero, con la disciplina e con la pazienza, di<br />
riprendere la mia energia consueta e di ritornare alla fronte in tempo<br />
per prendere parte all’azione. Anzi dico che, quando l’azione sia<br />
imminente, ritornerò in ogni modo. Là è la medicina di ogni male. (…)<br />
Le accludo alcuni motti da scegliere, per i cannoni. Il primo, di suono<br />
così duro e guerresco, è quello portato da Emanuele Filiberto…Il<br />
secondo è un bisticcio creato da me sul tipo di quelli che erano in uso<br />
nel Rinascimento Affinché il mondo sia mondato. Il terzo è il detto di<br />
San Paolo…il quarto è inventato da me, ed è chiaro (…)”.<br />
€600 – €800