6 6 ilFRIULI BUSINESS 26 FEBBRaio 2010
T erzIarIo La conciliazione entra in officina ConfCommerCio - Ideato un nuovo strumento per rIsolvere eventualI contrastI con I consumatorI, attraverso un’azIone dI straordInarIa trasparenza L’auto si guasta? La carrozzeria presenta qualche imperfezione? Manca un optional che era stato concordato al momento del<strong>la</strong> trattativa? Per risolvere eventuali problematiche tra concessionario e consumatore il Gruppo provinciale Autoveicoli e Ricambi di Confcommercio di Udine, che riguarda anche il settore dei motoveicoli, <strong>la</strong>ncia l’iniziativa del “tavolo conciliatorio”. A farne parte, anticipa sin d’ora il neocapogruppo Giorgio Sina, ci saranno anche le associazioni dei consumatori: “L’auspicio è che ci siano tutte quelle interessate a un percorso comune”. “Nel rapporto con il consumatore – spiega Sina, che è anche vicepresidente Aicar (Associazione italiana concessionari Alfa Romeo) e consigliere nazionale di Federaicpa – Confcommercio vede <strong>la</strong> ragione prevalente del<strong>la</strong> propria assistenza”. Non a caso il gruppo, che ha appena rinnovato il consiglio, muovendosi nel segno del<strong>la</strong> continuità ‘innovativa’, ha pensato appunto a uno strumento di conciliazione che rappresenti un momento di incontro tra azienda e cliente, con <strong>la</strong> garanzia del<strong>la</strong> presenza di un arbitro terzo e il vantaggio del<strong>la</strong> gratuità. “Pensiamo a questa iniziativa – aggiunge Sina – come a una azione di straordinaria trasparenza e disponibilità che gli operatori del settore intendono promuovere a sostenere. Riguardo ai tempi, <strong>la</strong> volontà è di farlo in fretta. Di certo il tavolo sarà operativo entro l’estate”. Nel programma 2010 di un gruppo che conta 115 associati sono scritte in agenda anche iniziative promozionali consolidate come “Udine motori”, il sostegno a progetti legati al<strong>la</strong> eco-mobilità locale, il rafforzamento dell’interazione tra associati e consumatori attraverso l’attivazione di una casel<strong>la</strong> di posta elettronica, <strong>la</strong> realizzazione di un sondaggio conoscitivo da 26 FEBBRaio 2010 proporre anche alle alle attività non associate del territorio udine se, <strong>la</strong> promozione di gruppi di acquisto. <strong>Il</strong> settore, quello delle imprese di vendita e riparazione di auto e moto, ha un ampio rilievo anche dal punto di vista occupazionale. Qualche numero in provincia: 1.101 aziende (un peso del 10,6% sull’intero comparto commerciale), 4.491 addetti, 670 milioni di fatturato. Uno zoccolo molto duro, ma che, inevitabilmente, non ha potuto non scontare gli effetti del<strong>la</strong> crisi. Rispetto al 2008, in realtà, si sono immatrico<strong>la</strong>te più autovetture (+4,3%) e più motoveicoli (+5,1%) sul mercato di Udine: un totale di 21.230 mezzi. “Non possiamo tuttavia esultare – spiega Sina – perché fatturato e margini diminuiscono. Le auto in più che si sono vendute l’anno scorso sono quelle a più basso costo”. Tra l’altro il segno “meno” ritorna a gennaio 2010. “<strong>Il</strong> mercato è cresciuto del 30%, ma si tratta di ordini vecchi. Se confrontiamo gli ordini reali gennaio 2010 su gennaio 2009 siamo attorno al 10% negativo”. Un altro dato su cui riflettere è quello del<strong>la</strong> diffusione delle auto ecologiche, cioè alimentare a metano, gpl, ibride o elettriche. In Italia ce ne sono un milione 647mi<strong>la</strong>, solo il 4,6% del totale. In testa al<strong>la</strong> c<strong>la</strong>ssifica delle regioni virtuose ci sono Emilia Romagna, Marche e Veneto. <strong>Il</strong> <strong>Friuli</strong> Venezia Giulia? È all’ultimo posto (1,32%). I numeri all’ingiù non sono però motivo di depressione. Non in un settore che vede in campo “aziende di grande esperienza e professionalità – sottolinea il capogruppo –, che intendono mettere in campo strategie anti-crisi senza mai perdere di vista il servizio di qualità al cliente”. Dallo Stato, questo è l’auspicio, si attendono misure di defiscalizzazione degli oneri, una nuova normativa sul recupero dell’Iva, gli ammortizzatori sociali, <strong>la</strong> riduzione dell’Irap. E <strong>la</strong> Regione in che cosa può intervenire? “Dati statistici sull’inquinamento al<strong>la</strong> mano – conclude Sina –, come Confcommercio siamo disponibili a sostenere eventuali incentivi regionali per le auto ecologiche”. ilFRIULI BUSINESS 67