Risalita dopo la discesa - Il Friuli
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sostiene le imprese interessate a un<br />
insediamento, occupandosi fra l’altro<br />
del<strong>la</strong> <strong>la</strong> verifica del business p<strong>la</strong>n, coordinando<br />
le date per i colloqui con<br />
le banche e gli enti che e<strong>la</strong>rgiscono<br />
contributi e, su richiesta, offrendo<br />
<strong>la</strong> propria presenza durante questi<br />
colloqui. Questo rientra nel nostro<br />
servizio gratuito One-Stop-Shop”.<br />
- Quali sono i problemi maggiori<br />
per il tessuto imprenditoriale<br />
carinziano e come state aiutando<br />
a superarli?<br />
“La crisi economica non si fa naturalmente<br />
sentire solo nel settore<br />
degli insediamenti produttivi, ma<br />
ha anche ripercussioni soprattutto<br />
sull’economia locale. Da due anni<br />
La zona<br />
industriale<br />
di St. Veit<br />
perseguiamo l’intento di sostenere,<br />
mediante un management di progetto<br />
molto attivo, le imprese carinziane<br />
nel settore dell’innovazione,<br />
del<strong>la</strong> qualificazione, formazione e<br />
specializzazione, del<strong>la</strong> cooperazione<br />
e delle condizioni economiche generali,<br />
occupandoci per esempio del<strong>la</strong><br />
logistica e delle infrastrutture, con<br />
l’obiettivo di rafforzare in modo duraturo<br />
l’economia regionale e, quindi,<br />
garantire i posti di <strong>la</strong>voro esistenti.<br />
Naturalmente, forniamo il nostro<br />
sostegno anche alle imprese che<br />
vorrebbero insediarsi in Carinzia.<br />
Grazie al nostro servizio gratuito<br />
One-Stop-Shop accompagniamo<br />
queste imprese e forniamo loro<br />
consulenza, dal primo contatto fino<br />
a insediamento avvenuto. Eak offre<br />
un aiuto nel<strong>la</strong> scelta del<strong>la</strong> sede, nel<br />
contatto con le autorità, le banche,<br />
gli enti che e<strong>la</strong>rgiscono contributi,<br />
avvocati e consulenti fiscali. Inoltre,<br />
possiamo fornire dettagliate informazioni<br />
su contributi e possibilità di<br />
finanziamento, infrastrutture, istituti<br />
di formazione e ricerca. Attraverso<br />
i nostri distretti possiamo creare<br />
l’accesso a organismi di ricerca e<br />
sviluppo nonché potenziali clienti<br />
e fornitori”.<br />
- Quali sono, invece, i settori<br />
economici in cui le regioni, in par-<br />
26 FEBBRaio 2010<br />
alpe adria<br />
tico<strong>la</strong>re Carinzia e <strong>Friuli</strong>, possono<br />
col<strong>la</strong>borare, cioè essere partner e<br />
non concorrenti?<br />
“Argomenti importanti nel<strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione<br />
transfrontaliera fra<br />
Italia e Carinzia sono <strong>la</strong> logistica e<br />
le infrastrutture Insieme con l’Italia<br />
stiamo, per esempio, col<strong>la</strong>borando<br />
all’ampliamento dell’asse Baltico-<br />
Adriatico. Attraverso il progetto<br />
Batco (Baltic-Adriatic-Transport-<br />
Cooperation) le regioni Emilia Romagna,<br />
Veneto, <strong>Friuli</strong> Venezia Giulia<br />
e Carinzia vorrebbero creare una rete<br />
attiva di partner lungo il corridoio<br />
Baltico-Adriatico. <strong>Il</strong> progetto è stato<br />
presentato dal<strong>la</strong> Carinzia nell’ambito<br />
del programma dell’Ue Central<br />
Europe e dovrebbe partire nel 2010.<br />
Anche nel settore delle energie<br />
rinnovabili esiste una grande disponibilità<br />
per una col<strong>la</strong>borazione<br />
transfrontaliera. Attualmente, per<br />
esempio, è in e<strong>la</strong>borazione un progetto<br />
dell’Ue nel quale i Comuni<br />
sono chiamati a essere al centro<br />
del<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> del clima e dell’ambiente.<br />
Le Regioni Carinzia, Tirolo, Alto<br />
Adige e <strong>Friuli</strong> Venezia Giulia stanno<br />
<strong>la</strong>vorano in questo ambito anche al<strong>la</strong><br />
formu<strong>la</strong>zione di misure di efficienza<br />
energetica all’interno dei comuni.<br />
La Carinzia, poi, si sta anche impegnando<br />
nell’intensificare lo scambio<br />
interregionale fra Italia, Slovenia e<br />
Carinzia. <strong>Il</strong> Forum comunale Alpe<br />
Adria, che si è tenuto per <strong>la</strong> prima<br />
volta nel 2009 all’interno del Forum<br />
economico europeo a Velden, ha<br />
dimostrato con oltre 350 visitatori<br />
quanto sia grande l’interresse per<br />
uno scambio reciproco. Durante il<br />
forum sindaci, assessori comunali<br />
e imprenditori del Nord Italia, del<strong>la</strong><br />
Slovenia e dall’Austria hanno discusso<br />
del<strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione interregionale,<br />
di progetti e di infrastrutture<br />
a livello comunale. Questo forum,<br />
che verrà ripetuto, offre al mondo<br />
economico e ai Comuni <strong>la</strong> possibilità<br />
di creare delle reti e di gestire assieme<br />
lo sviluppo interregionale”.<br />
<strong>Friuli</strong> & unione europea<br />
<strong>Il</strong> ruolo del<strong>la</strong> regIone sulle dIrettrIcI europee e medIterranee<br />
Come superare <strong>la</strong> crisi dei<br />
traffici e delle infrastrutture<br />
Lo scorso 4 e 5 febbraio a Trieste si è svolto un importante incontro<br />
organizzato dal<strong>la</strong> Fondazione Osservatorio del Mediterraneo,<br />
con al centro il tema “Spazio mediterraneo del<strong>la</strong> mobilità. Per un<br />
rafforzamento delle infrastrutture e dei trasporti”. All’incontro<br />
hanno partecipato oltre al ministro degli Affari Esteri Franco<br />
Frattini e al viceministro delle Infrastrutture e Trasporti Roberto<br />
Castelli, il commissario italiano Antonio Tajani e il presidente<br />
del<strong>la</strong> giunta regionale Renzo Tondo, accanto al<strong>la</strong> principali personalità<br />
del mondo imprenditoriale del settore dei trasporti italiano<br />
e regionale. Tre i principali snodi: le infrastrutture autostradali,<br />
l’offerta portuale e quel<strong>la</strong> aeroportuale. Per tutte e tre le direttrici<br />
di sviluppo i punti di analisi sono gli stessi: quello politico<br />
internazionale e quello economico. Ora, se è vero come è vero,<br />
che il prestigio e il peso di un Paese si misura anche in base al<strong>la</strong><br />
sua efficienza e offerta nel campo del<strong>la</strong> mobilità e dei trasporti,<br />
oltre che nell’ambito delle sue re<strong>la</strong>zioni in ambito internazionale<br />
e conseguente ricaduta nel settore dei traffici commerciali, tanto<br />
a livello istituzionale quanto a livello di imprenditorialità privata,<br />
è il <strong>la</strong>to economico ed economico-operativo che al momento preoccupa<br />
esperti e attori del settore. Partendo dal<strong>la</strong> premessa che<br />
l’Italia deve essere un punto di riferimento nel Mediterraneo, in<br />
partico<strong>la</strong>re proprio con Trieste, quale principale polo d’attrazione<br />
e collegamento tra Nord e Sud dell’Europa, è indubbio che nel<br />
settore dei trasporti due sono le criticità che affliggono il sistema<br />
Italia e <strong>Friuli</strong> Venezia Giulia al momento, ovvero <strong>la</strong> crisi dei traffici<br />
e <strong>la</strong> realizzazione di infrastrutture. Due elementi che si influenzano,<br />
dal momento che in un mercato in crisi l’assenza di infrastrutture<br />
e di un adeguato coordinamento delle stesse non può che<br />
provocare un ulteriore calo del<strong>la</strong> massa di merci in trasporto sulle<br />
linee italiane. Su questo background il ruolo chiave del<strong>la</strong> pubblica<br />
amministrazione, intesa nel<strong>la</strong> sua più ampia composizione di enti<br />
e strutture, in una nuova dimensione capace di dare al<strong>la</strong> politica<br />
e alle re<strong>la</strong>zioni internazionali <strong>la</strong> possibilità di intavo<strong>la</strong>re e proporre<br />
valide alternative ai concorrenti italiani del settore, non più<br />
quello di un mero finanziatore, o non solo, quanto piuttosto di un<br />
valido rego<strong>la</strong>tore e coordinatore delle risorse in campo. Vincente,<br />
in tale ottica, come sottolineato dall’assessore Riccardo Riccardi,<br />
presente al convegno, parrebbe <strong>la</strong> proposta avanzata dal Gruppo<br />
Unicredit di realizzare una ‘’Piastra logistica del <strong>Friuli</strong> Venezia<br />
Giulia’’, progetto ambizioso che vede al centro il potenziamento e<br />
ampliamento dei porti di Trieste e Monfalcone con investimenti<br />
per un miliardo di euro, di cui il 70 per cento a carico del privato,<br />
e con <strong>la</strong> prospettiva del<strong>la</strong> movimentazione nell’Alto Adriatico<br />
di circa due milioni di Teu. <strong>Il</strong> perché il progetto sia visto di buon<br />
occhio, sia dall’amministrazione regionale, sia dalle autorità portuali<br />
e statali, al di là del mero investimento economico, è presto<br />
detto: innanzitutto perché prevede costi e tempi certi per <strong>la</strong> sua<br />
realizzazione (fattore fondamentale, vista l’enorme concorrenza<br />
nell’alveo mediterraneo, il cui fabbisogno non vede più di 4 o 5<br />
grossi Hub), per l’importanza strategica nell’inserimento dell’area<br />
al centro delle due fondamentali direttrici nord-sud ed est-ovest<br />
del bacino Ue, ossia il Corridoio Baltico e il Corridoio V, per l’elevata<br />
integrazione con le altre infrastrutture collegate al trasporto<br />
portuale, necessariamente complementari al<strong>la</strong> realizzazione di<br />
un’effettiva competitività del primo, ossia rete ferroviaria, stradale<br />
e autostradale, aeroportuale. Ovviamente, il tempo stringe.<br />
All’indomani di un’uscita, benché lenta, dal<strong>la</strong> crisi è basi<strong>la</strong>re farsi<br />
trovare pronti quanto prima, fedeli al motto “chi prima arriva,<br />
meglio alloggia”. Una sfida che <strong>la</strong> Regione è pronta ad affrontare,<br />
forte anche del<strong>la</strong> recente esperienza re<strong>la</strong>tiva al<strong>la</strong> gestione del<strong>la</strong><br />
A4 Venezia-Trieste, e che Roma par ben disposta ad affidarle.<br />
Fabio Cattaruzzi<br />
ilFRIULI BUSINESS 75