Risalita dopo la discesa - Il Friuli
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INCHIESTA<br />
L’arte di tirare <strong>la</strong> cinghia<br />
FEDERICO PITTINI<br />
(Ferriere Nord)<br />
Federico Pittini<br />
Conquistare nuovi mercati,<br />
inventare nuovi prodotti<br />
e anche rendersi più<br />
flessibili: al<strong>la</strong> fine, però, se i costi<br />
strutturali del sistema Paese rimangono<br />
pesante zavorra al piede<br />
del<strong>la</strong> siderurgia locale, <strong>la</strong> sfida<br />
globale è ben difficile da vincere.<br />
Lo rimarca Federico Pittini,<br />
amministratore delegato delle<br />
Ferriere Nord, azienda leader nel<br />
settore dell’acciaio da costruzione.<br />
- Dopo il crollo dello scorso<br />
anno, quali segnali manifesta<br />
il mercato dell’acciaio in questo<br />
momento?<br />
“Con l’estate del 2008 per l’acciaio<br />
si sono conclusi cinque anni<br />
di vacche grasse. Poi, è subentrata<br />
una crisi strutturale profonda<br />
che ha colpito <strong>la</strong> vecchia Europa,<br />
dove il mercato è ormai maturo,<br />
in misura maggiore rispetto ai<br />
Paesi in fase di sviluppo.<br />
La crisi, essendo strutturale,<br />
ovviamente non è affatto superata.<br />
Anzi. In Europa continuiamo<br />
“La politica, di qualsiasi schieramento, deve rendersi conto dell’importanza<br />
del manifatturiero e delle proprie principali aree produttive”<br />
a produrre più di quello che consumiamo.<br />
La capacità esortativa<br />
è debole a causa dei maggiori<br />
costi, da quelli ambientali a quelli<br />
del costo del <strong>la</strong>voro, per citare<br />
soltanto i più significativi. A queste<br />
nostre debolezze si aggiunge<br />
una crescita produttiva dei Paesi<br />
Bric dalle dimensioni e tempi<br />
mai visti”.<br />
- Quali sono, quindi, le prospettive<br />
per i prossimi anni?<br />
“Saranno necessari alcuni anni<br />
di revisione. Una fase che coinvolgerà<br />
tutto l’apparato siderurgico<br />
europeo. Secondo le<br />
previsioni più accreditate, si<br />
stima un ridimensionamento del<br />
20% del<strong>la</strong> capacità produttiva.<br />
Purtroppo, il mercato non può e<br />
non vuole ricevere di più”.<br />
- Quale futuro può avere il<br />
sistema siderurgico friu<strong>la</strong>no?<br />
“L’annunciato disinteresse dei<br />
russi per gli stabilimenti italiani<br />
e i disagi ambientali per i<br />
quartieri a ridosso, potrebbero<br />
portare a un epilogo scontato per<br />
<strong>la</strong> ferriera di Servo<strong>la</strong> a Trieste.<br />
Ci potrebbe essere, poi, un ridimensionamento<br />
dei <strong>la</strong>minatoi<br />
realizzati nel<strong>la</strong> Bassa friu<strong>la</strong>na.<br />
Più in generale, però, ogni azienda<br />
del settore dovrà guardarsi<br />
al proprio interno. Anche noi<br />
dovremo adottare una politica<br />
attenta e tirare <strong>la</strong> cinghia”.<br />
- Quali handicap rimangono<br />
più penalizzanti in questo<br />
momento?<br />
“La politica, di qualsiasi schieramento,<br />
deve rendersi conto<br />
dell’importanza del manifatturiero<br />
e delle proprie principali<br />
aree produttive. Servono agevo<strong>la</strong>zioni,<br />
non economiche, ma<br />
burocratiche. Serve ripensare<br />
l’approvvigionamento energetico<br />
per ridurre i costi. Nel nostro<br />
caso, <strong>dopo</strong> nove anni, sarebbe<br />
importante ricevere il permesso<br />
per costruire <strong>la</strong> linea di interconnessione<br />
con l’estero per poter<br />
contare su un costo energetico<br />
finalmente europeo. Altro paradosso<br />
è quello legato al<strong>la</strong> nostra<br />
materia prima. Soltanto in Italia<br />
il rottame è considerato un rifiuto,<br />
mentre negli altri Paesi gli<br />
è riconosciuto il ruolo, appunto,<br />
di materia base per il sistema<br />
siderurgico. Tanto che alcuni<br />
Paesi, resisi conto di quanto sia<br />
strategico l’approvvigionamento<br />
di rottami, ne hanno limitato o<br />
addirittura vietato l’esportazione.<br />
Parlo di realtà come <strong>la</strong> Russia,<br />
l’India, ma anche <strong>la</strong> Svizzera”.<br />
- Quali sono gli elementi<br />
portanti del<strong>la</strong> vostra strategia<br />
di medio termine?<br />
“Operiamo in un segmento<br />
di forte verticalizzazione, in<br />
cui il bacino commerciale per<br />
garantirsi <strong>la</strong> remunerabilità del<br />
prodotto è di mille chilometri<br />
via terra. Via mare, invece,<br />
l’orizzonte di mercato è tutta<br />
l’area del Mediterraneo, verso cui<br />
imbarchiamo ogni anno 300mi<strong>la</strong><br />
tonnel<strong>la</strong>te di prodotto”.<br />
8 ilFRIULI BUSINESS<br />
26 FEBBRaio 2010