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Inverno 2011-2012 - Regione Autonoma Valle d'Aosta

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4. valanghe sPontanee<br />

n Vista della facciata sud del rifugio prima di essere riparata; si può vedere come la valanga abbia alzato le falde del<br />

tetto, frantumato gli infissi, i pannelli solari e strappato il camino posto nelle vicinanze dell’angolo destro: su di esso<br />

era fissato un piccolo pannello solare (confronto con la fotografia della pagina precedente) (foto P. Barrel).<br />

La valanga prosegue canalizzandosi all’interno<br />

dell’impronta della morena incisa dal Torrent-<br />

Bansoir che compie una curva parabolica quasi<br />

a 90° poco prima di raggiungere il fondovalle<br />

e confluire nell’impluvio della Doire-de-Valgrisenche<br />

alla cui destra orografica sorge il rifugio<br />

Bezzi.<br />

Il flusso della valanga, tipicamente più denso,<br />

asseconda la particolare morfologia del tratto<br />

terminale del bacino. Il flusso nevoso solitamente<br />

scorre quindi lungo l’impluvio del Torrent-Bansoir<br />

e poi lungo quello della Doire-de-<br />

Valgrisenche senza interessare gli edifici all’Alpe<br />

Vaudet.<br />

In quest’occasione il grande quantitativo di<br />

neve asciutta che scende dal Glacier Plattes-des-<br />

Chamois condiziona la dinamica dell’evento,<br />

rendendone la dinamica complessa e articolata.<br />

La valanga risulta avere dimensioni molto importanti<br />

ed essere caratterizzata da un flusso di tipo<br />

misto: con ogni probabilità la massa di neve in<br />

movimento si compone di uno strato di saltazione<br />

caratterizzato da densità importante, molto<br />

fluidificato, con aria al suo interno e velocità<br />

molto elevate. Ciò fa sì che mentre il flusso principale<br />

della valanga rimane, come è solito fare,<br />

confinato all’interno dell’impluvio del Torrent-<br />

Bansoir inciso nel detrito morenico presente<br />

sul conoide, la parte di flusso più superficiale,<br />

quindi più veloce e meno densa, riesce a scavalcare<br />

la sponda destra della morena a circa 2400<br />

m per poi proseguire allargandosi verso sud ed<br />

arrestarsi lungo l’alveo della Dora.<br />

122<br />

n Estratto cartografico della porzione di accumulo rilevato<br />

durante il sopralluogo di metà gennaio <strong>2012</strong>.<br />

Da notare come il deposito si avvicini molto agli altri<br />

edifici del Vaudet e raggiunga, danneggiandolo, il rifugio<br />

Bezzi.

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