Inverno 2011-2012 - Regione Autonoma Valle d'Aosta
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dinamica dell’incidente<br />
Venerdì 20 aprile una guida alpina accompagna<br />
cinque sciatori tedeschi per una giornata di<br />
fuoripista in heliski nella bassa Valgrisenche. Il<br />
gruppo sta scendendo il vallone alle pendici del<br />
Gran Revers lungo falsipiani intervallati da brevi<br />
ripidi cambi di pendenza. Prima di affrontare<br />
un lungo e ripido pendio, potenzialmente pericoloso,<br />
la guida fa fermare i clienti in un luogo<br />
sicuro - un comodo pianoro - per poi scendere<br />
mantenendo le distanze di sicurezza.<br />
La guida affronta il pendio e si ferma in un punto<br />
sicuro, a lato, per poi essere raggiunta dal<br />
primo cliente. Il secondo è ancora impegnato a<br />
scendere il pendio, sciando in neve fresca lungo<br />
una linea parallela alle precedenti, quando<br />
anche il terzo cliente inizia la discesa. A questo<br />
punto si stacca un lastrone soffice e subito<br />
dopo, in sequenza, avvengono una serie di distacchi<br />
“per simpatia” che coinvolgono buona<br />
parte dell’anfiteatro e terminano la corsa nel<br />
pianoro finale, 100 m prima di un salto di rocce.<br />
Le dimensioni sono ragguardevoli: la valanga<br />
ha uno sviluppo lineare misurato sulla carta,<br />
senza tenere conto dell’orografia, di 900 m, un<br />
dislivello complessivo di 430 m, un fronte largo<br />
fino a 380 m nella zona di distacco ed una superficie<br />
complessiva di oltre 13 ettari.<br />
Entrambi i clienti sono travolti dalla massa nevosa<br />
e trasportati a valle: il terzo cliente attiva<br />
l’airbag e quindi riesce maggiormente a galleggiare,<br />
finendo parzialmente sepolto (con la testa<br />
sotto la neve) nella parte bassa del deposito<br />
della valanga, mentre il secondo cliente non riesce<br />
ad attivare l’airbag, terminando la sua corsa,<br />
completamente sepolto, circa 60 m a monte del<br />
compagno.<br />
Immediatamente, la guida scende fino ad individuare<br />
il terzo cliente, parzialmente visibile, e<br />
a soccorrerlo.<br />
Il secondo cliente, sepolto sotto circa 40 cm di<br />
neve, viene individuato con l’ARTVA e disseppellito<br />
solo dopo 20 minuti, ormai deceduto per<br />
asfissia. Inutili i tentativi di rianimazione da parte<br />
del medico del Soccorso Alpino Valdostano,<br />
arrivato nel frattempo con l’elicottero.<br />
Analisi nivologica, cause<br />
del distacco e commenti<br />
Si tratta di un lastrone superficiale soffice, staccatosi<br />
da un pendio estremamente ripido (tra<br />
38° e 45° nella zona di distacco).<br />
La situazione del manto nevoso è, in linea di<br />
massima, quella già evidenziata nei giorni precedenti<br />
(vedi schede incidenti del 16 e 17 apri-<br />
163<br />
n Profilo del manto nevoso effettuato il 21/04/<strong>2012</strong>.<br />
Analizzando le statistiche degli incidenti da<br />
valanga, il famoso nivologo svizzero e guida<br />
alpina Werner Munter segnala una delle<br />
combinazioni di fattori più pericolosa in assoluto,<br />
che si ritrova spesso negli incidenti<br />
da valanga, da lui chiamata “I tre angeli della<br />
morte”: in altre parole si sta sciando su pendenze<br />
superiori ai 40° (con rocce affioranti),<br />
con un’esposizione Nord e con pericolo valanghe<br />
3-marcato.