2.4 elaborazioni mese Per mese n 03VG – Valgrisenche loc. Capoluogo (1600 m) n 07CH – Champorcher loc. Capoluogo (1480 m) n 04RH – Rhêmes-Notre-Dame loc. Bruil (1732 m) n 13SR – Saint-Rhémy-en-Bosses loc. Ronc (1630 m) n 05DY – Valsavarenche loc. Dégioz (1540 m) n 1CGN – Valtournenche loc. Tsignanaz (2150 m) n 06CE – Cogne loc. Valnontey (1633 m) n 2PLM – Bionaz loc. Places-de-Moulin (1970 m) n Andamento mensile delle temperature giornaliere massime (linea rossa) e minime (linea azzurra), dell’altezza della neve al suolo (barre blu) e degli apporti di neve fresca riferiti alle 24 ore (barre gialle). 62
n 3GOJ – Valtournenche loc. Goillet (2530 m) n 4GAB - Gressoney L. T. loc. Gabiet (2380 m) gENNAIO Il mese si apre con una serie di perturbazioni atlantiche attive dal 2 all’8, più significative in alta <strong>Valle</strong>, che apportano complessivamente 170 cm nella stazione di Tsignanaz (1CGN), 95 nella stazione di Places-de-Moulin (2PLM), 40-60 cm nelle stazioni di Valgrisenche (03VG), Rhêmes-Notre-Dame (04RH), Saint-Rhémy-en-Bosses (13SR) e Goillet (3GOJ), 15- 25 cm nella stazioni di Champorcher (07CH), Valsavarenche (05DY), Valnontey (06CE) e del Gabiet (4GAB). Il maltempo si prende una pausa fino al 20 quando un flusso perturbato da nord-ovest, più attivo nei settori di confine, porta 60 cm nelle stazioni di Valgrisenche (03VG), Places-de-Moulin (2PLM) e Tsignanaz (1CGN), 10-30 cm nelle stazioni di Rhêmes-Notre- Dame (04RH), Goillet (3GOJ) e di Saint-Rhémy-en-Bosses (13SR). Nelle altre stazioni i quantitativi non superano i 5 cm. Tra il 28 e il 29 la discesa di aria fredda dal Rodano porta le prime nevicate della stagione sulle pianure del nord-ovest, e nevicate diffuse, ma deboli, sul territorio valdostano. Il mese si chiude con un ulteriore afflusso di aria gelida da nord, che regala l’ultima neve del mese: 40 cm nelle stazioni di Placesde-Moulin (2PLM), Gabiet (4GAB) e Goillet (3GOJ); 20-30 cm nelle stazioni di Valgrisenche (03VG), Rhêmes-Notre-Dame (04RH), Saint-Rhémy-en-Bosses (13SR), Valsavarenche (05DY) e Tsignanaz (1CGN). I quantitativi minori toccano alla stazione di Valnontey (06CE): 15 cm. L’altezza media del manto nevoso misura 25-85 cm nella fascia altitudinale dei 1500 m, 115-170 cm nella fascia dei 2000 m e 95-170 cm in quella dei 2500 m. L’altezza totale della neve fresca cumulata durante il mese raggiunge valori di 35-150 cm nella fascia altitudinale dei 1500 m, di 200-290 cm nella fascia dei 2000 m e di 60-120 cm in quella dei 2500 m. Gennaio è il mese più nevoso per la stazione di Tsignanaz (1CGN) con 288 cm di neve fresca. Nelle stazioni di Saint-Rhémy-en-Bosses (13SR), Tsignanaz (1CGN) e Places-de-Moulin (2PLM) si hanno i valori massimi stagionali di neve al suolo, compresi tra 100 e 200 cm. Nelle stazioni di Valgrisenche (03VG), Saint-Rhémy-en-Bosses (13SR) e Tsignanaz (1CGN) si registrano i valori massimi stagionali di neve fresca caduti in 24 ore, con altezze che variano tra 40-70 cm. La media delle temperature minime è compresa tra -4 °C e -9 °C nelle stazioni della fascia altitudinale dei 1500 m, -5 e -6 °C nella fascia dei 2000 m e -7 e -8 °C nella fascia dei 2500 m. La media delle temperature massime varia tra +1 °C e +7 °C nella fascia altitudinale dei 1500 m, tra 0 °C e -1 °C in quella dei 2000 m ed è pari a -1 °C a 2500 m. 63 Profilo nivologico: Il manto nevoso misura 58 cm ed è suddiviso in tre strati. Lo strato superficiale di 30 cm è formato da particelle arrotondate con diametro medio di 0,8 mm. Segue uno strato di 15 cm di cristalli a calice (così detti perché concavi) e colonne di brina di fondo molto grandi, di circa 6 mm. Dieci cm di particelle piene sfaccettate e di grani arrotondati di grandi dimensioni, con sfaccettature in fase di sviluppo, formano la base del manto nevoso. Dal profilo delle temperature si evince che il gradiente del manto nevoso è elevato: GT = 0,3 °C/cm (con una temperatura della neve di -16,2 °C in superficie e di -0,6 °C in prossimità del suolo). Dai cristalli sfaccettati, indicatori del processo di metamorfismo costruttivo (condizione per cui si genera parecchio vapore acqueo nel manto nevoso, che sublima inversamente sulle particelle di neve esistenti e che porta i grani a diventare angolosi e a sviluppare facce piane) si passa ai cristalli a calice, che costituiscono lo strato intermedio del manto nevoso. Con un gradiente elevato di temperatura il vapore acqueo a disposizione aumenta, i grani sfaccettati si trasformano in piramidi striate con diametri di parecchi millimetri. Questo processo porta anche alla perdita di legame tra i diversi grani, che, a scapito della coesione, si comportano come uno strato di biglie. Si tratta quindi di un processo che porta a destabilizzare il manto nevoso. Lo strato che si deposita sui cristalli a calice ha un ancoraggio precario, può scivolare sullo strato sottostante che cede e formare una valanga.