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Il Radon ambientale in Emilia-Romagna - Arpa

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20<br />

2.2.3 Valutazioni statistiche<br />

La correlazione esistente fra i valori medi di concentrazione di radon nelle abitazioni nei diversi<br />

periodi di esposizione è stata stimata a livello P < 0.001.<br />

Tra i risultati di ciascun semestre con l'<strong>in</strong>tero anno di misura si può osservare una<br />

relazione l<strong>in</strong>eare del tipo:<br />

Y = a + b ⋅ X<br />

dove i parametri di correlazione risultano così determ<strong>in</strong>ati:<br />

var. Y var. X a b coeff. corr. R²<br />

annuale prim-est 1.4 1.3 0.89 79 %<br />

annuale aut-<strong>in</strong>v 6.0 0.7 0.98 95 %<br />

Inoltre, i valori annuali sono stati correlati ad alcuni parametri relativi, <strong>in</strong> particolare, alle<br />

caratteristiche costruttive; il test statistico di riferimento è l'analisi della varianza, utilizzata <strong>in</strong><br />

particolare con il metodo non parametrico di Kruskal-Wallis (2) ; sono risultate differenze<br />

statisticamente significative (P < 0.001) con i seguenti parametri:<br />

• ampiezza demografica del comune<br />

• tipologia dell'edificio<br />

• posizione del locale dosimetro rispetto al terreno<br />

Risultano <strong>in</strong>fatti valori di concentrazione di radon mediamente più alti<br />

• nei comuni più “piccoli” (con numero di abitanti <strong>in</strong>feriore a 100 mila)<br />

• negli edifici monofamiliari<br />

• nei locali situati al piano terra dove risulta un contatto diretto fra suolo e pavimento (o pareti)<br />

Si può ipotizzare che questi 3 parametri a loro volta siano strettamente collegati, <strong>in</strong> quanto si<br />

può osservare una diversa tipologia costruttiva nei comuni a diversa densità abitativa; <strong>in</strong>oltre, gli<br />

edifici monofamiliari difficilmente si sviluppano <strong>in</strong> altezza, <strong>in</strong>dividuando il piano terra o il primo<br />

piano il locale dove è stato posizionato il dosimetro.<br />

Inf<strong>in</strong>e, un ulteriore approfondimento dei risultati sperimentali è stato effettuato <strong>in</strong> relazione alla<br />

localizzazione del piano “dosimetro” rispetto al terreno; <strong>in</strong>oltre il piano terra è stato suddiviso a<br />

seconda della presenza o meno di locali sotterranei, sem<strong>in</strong>terrati o semplice vespaio.<br />

I risultati sono riportati <strong>in</strong> figura 2.4.

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