Il Radon ambientale in Emilia-Romagna - Arpa
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Nei suoli di pianura si può notare che la concentrazione media di radon <strong>in</strong>door <strong>in</strong> relazione a sabbia<br />
e ghiaia sono simili (50 Bq/m³), mentre ha un valore più elevato <strong>in</strong> relazione al limo.<br />
I punti di misura di radon <strong>in</strong>door <strong>in</strong> relazione ai litotipi 4 e 5 sono <strong>in</strong> numero <strong>in</strong>sufficiente per<br />
effettuare un’analisi di variabilità spaziale, qu<strong>in</strong>di saranno momentaneamente trascurati.<br />
A seguito sono riportati i variogrammi di ciascun litotipo, analizzati al f<strong>in</strong>e di verificare l’esistenza<br />
di eventuali correlazione spaziale differenziate (figura 7.12).<br />
Figura 7.12 – Variogramma dei litotipi 1 (a), 2 (b), 3 (c) e 6 (d)<br />
a) b)<br />
c) d)<br />
Dall’analisi dei quattro variogrammi si nota che il litotipo 2 e il litotipo 3, pur avendo media e<br />
varianza molto simili, presentano una andamento spaziale molto differente, <strong>in</strong> quanto il litotipo 2 ha<br />
un andamento pepitico, mentre il litotipo 3 presenta una marcata correlazione spaziale (70% della<br />
variabilità totale).<br />
I litotipi 1 e 6, con medie e varianze nettamente superiori, non sembrano rilevare una significativa<br />
correlazione spaziale. In altre parole, alcuni valori particolarmente alti, la cui presenza è dovuta<br />
probabilmente a fattori locali non regionalizzati, fanno aumentare media e varianza, mascherando<br />
eventuali correlazioni spaziali.<br />
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