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Il Radon ambientale in Emilia-Romagna - Arpa

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6. ATTIVITA’ DEGASSANTI NELLA REGIONE<br />

EMILIA-ROMAGNA<br />

Giovanni Mart<strong>in</strong>elli - <strong>Arpa</strong> sezione prov<strong>in</strong>ciale di Reggio <strong>Emilia</strong><br />

6.1 Introduzione<br />

<strong>Il</strong> gas naturale ha mostrato caratteristiche di significativa efficacia nella generazione di anomalie<br />

radon di carattere locale. Gas naturali come l’anidride carbonica sono stati ritenuti responsabili di<br />

significative anomalie <strong>in</strong> radon <strong>in</strong>door riscontrate nell’Italia centro-meridionale. L’anidride<br />

carbonica è praticamente assente nel territorio regionale (1) , mentre il metano risulta particolarmente<br />

frequente <strong>in</strong> circa un cent<strong>in</strong>aio di località caratterizzate da accertata attività degassante (2) (vedi cap.<br />

3, figura 3.1)<br />

Una parte significativa di esse appare <strong>in</strong> condizione di generare anomalie di radon negli edifici.<br />

Infatti il metano fuoriesce dalla crosta terrestre da volumi rocciosi resi porosi da processi di<br />

fratturazione e non ricoperti da formazioni geologiche impermeabili.<br />

Nell’Appenn<strong>in</strong>o della regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> tali condizioni sono particolarmente frequenti <strong>in</strong><br />

aree soggette a fenomeni di fagliazione (figura 6.1). Altre emissioni analoghe ma caratterizzate da<br />

gorgoglìo <strong>in</strong> acque sotterranee sono frequenti <strong>in</strong> vaste aree di pianura.<br />

Significative emissioni di metano nell’Appenn<strong>in</strong>o tosco-emiliano sono state riscontrate <strong>in</strong> galleria<br />

durante la costruzione di tunnel per autostrade e ferrovie.<br />

<strong>Il</strong> metano delle aree degassanti del territorio della regione <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong> risulta particolarmente<br />

ricco <strong>in</strong> radon e caratterizzato da notevole efficienza nei processi di trasferimento del radon verso la<br />

superficie.<br />

6.2 Misure di radon <strong>in</strong> emissioni di gas metano<br />

Al f<strong>in</strong>e di permettere una migliore comprensione dei fenomeni osservati, sono stati considerati<br />

valori di radon misurato <strong>in</strong> gas naturale (pr<strong>in</strong>cipalmente metano) campionato <strong>in</strong> emissioni naturali<br />

della dorsale appenn<strong>in</strong>ica e <strong>in</strong> alcuni pozzi ubicati nella alta pianura e nella catena appenn<strong>in</strong>ica.<br />

I valori misurati sono caratterizzati da una forte variabilità spaziale e temporale. In alcuni casi sono<br />

stati riscontrati valori particolarmente elevati, f<strong>in</strong>o a 10-30 volte più “ricchi” <strong>in</strong> radon dei campioni<br />

di acque sotterranee analizzati (3), (4) .<br />

Misurazioni <strong>in</strong> cont<strong>in</strong>uo effettuate con apparecchiature <strong>in</strong> automatico hanno <strong>in</strong>oltre permesso di<br />

evidenziare che nelle emissioni naturali l’attività radon non è costante ed è modulata da variazioni<br />

di pressione del serbatoio, fattori atmosferici e acque di percolazione.<br />

6.3 Orig<strong>in</strong>e e localizzazione delle emissioni gassose<br />

L’analisi chimica e isotopica del gas metano campionato nelle manifestazioni di idrocarburi<br />

dell’Appenn<strong>in</strong>o settentrionale permette di identificare gas caratterizzati da una prevalente orig<strong>in</strong>e<br />

biogenica nelle prov<strong>in</strong>ce di Forlì, Ravenna e Rim<strong>in</strong>i (5) .<br />

Nelle prov<strong>in</strong>ce di Bologna, Modena, Reggio <strong>Emilia</strong>, Parma e Piacenza è <strong>in</strong>vece identificabile una<br />

prevalente orig<strong>in</strong>e termogenica del metano (5), (1) .<br />

In entrambi i casi le emissioni gassose sono prevalentemente localizzate <strong>in</strong> aree non ricoperte da<br />

coltri argillose e caratterizzate da valori relativamente elevati di permeabilità crostale dovuta a<br />

processi di fagliazione.<br />

Altre attività degassanti associate alla presenza di acque di strato sono r<strong>in</strong>tracciabili nei vulcani di<br />

fango presenti lungo la dorsale appenn<strong>in</strong>ica, caratterizzati da processi genetici analoghi a quelli<br />

riscontrati nelle emissioni di gas secco (6), (7) .<br />

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